“L'occidente non accetta che Djokovic sia il migliore”

ATTUALITÀ

4 ottobre 2021

Riccardo Bisti

Forte presa di posizione di Niki Pilic: a suo dire, Novak Djokovic è senza dubbio il più forte tennista di sempre. “Ma in occidente non lo accettano. E se Federer avesse fatto quello che è successo a Nole allo Us Open 2020, non sarebbe stato squalificato”

Non è la prima volta che l'entourage di Novak Djokovic, o comunque chi gli sta vicino, polemizza con l'occidente per il modo in cui il serbo viene trattato dai media. Ma se le affermazioni di papà Srdjan sono in linea con il personaggio, fanno ancora più rumore quelle di Niki Pilic, uno dei primi tecnici dell'attuale numero 1. Dopo essere cresciuto sotto le amorevoli cure di Jelena Gencic, un 12enne Djokovic si spostò presso l'accademia di Pilic, nei pressi di Monaco di Baviera. Ci rimase quattro anni, tappa cruciale prima del passaggio al professionismo. Intervistato dal quotidiano croato Vecernji List, Pilic ha sostenuto con decisione che Djokovic è il tennista più forte di sempre.

Tra i due c'è un legame importante, al punto che Djokovic era arrivato a definire Pilic una sorta di padre tennistico. E quest'ultimo faceva parte dello staff del team serbo di Coppa Davis che nel 2010 vinse l'Insalatiera. “Penso che il suo successo abbia colpito l'occidente in vari modi – ha sentenziato Cilic – per il loro modo di vedere le cose, il livello raggiunto da Djokovic doveva essere riservato a qualcuno proveniente dall'ovest, invece un ragazzo proveniente da un piccolo Paese ha dominato il mondo del tennis. Se Federer avesse fatto quello che è successo a Djokovic allo Us Open 2020, non sarebbe mai stato squalificato. L'occidente ha un problema col fatto che Djokovic sia il migliore”.

Djokovic si scusa con la giudice di linea colpita durante lo Us Open 2020. Secondo Pilic, un episodio analogo non sarebbe costato la squalifica a Roger Federer

Pilic è stato numero 6 del mondo, ma è noto soprattutto per aver scatenato l'enorme boicottaggio a Wimbledon 1973: squalificato dall'ITF per non aver risposto a una convocazione in Davis, raccolse la solidarietà di decine di giocatori che si schierarono in sua difesa. Poi è stato un grande coach, vincendo due Davis da capitano (una con la Germania e una con la Croazia). Oggi è convinto che Djokovic non abbia rivali. “È fenomenale. Ricordo che nel 2019 i giornalisti serbi mi cercarono per sentirmi dire che era il migliore. Non ho voluto dirlo fino a quando non ha vinto Wimbledon 2021. Quando lo ho fatto, ho dato un'occhiata ai numeri. Ha vinto lo stesso numero di Slam di Federer e Nadal, ha un bilancio positivo contro entrambi ed è vicino alle 350 settimane in vetta al ranking. Inoltre ha vinto più Masters 1000 di tutti, è l'unico ad aver vinto almeno due volte ogni Slam e c'è stato un momento in cui ha avuto quasi 17.000 punti ATP.

Aveva più punti ATP di quanti ne accumulassero Federer, Nadal e Murray messi insieme. Non credo di essere di parte: è il migliore di sempre”. Inoltre, secondo Pilic, dovrebbe essere maggiormente rispettato per le sue attività umanitarie fuori dal campo. “Non è mai stato a Bergamo in vista sua, e ha donato un milione di euro a inizio pandemia. Ha ristrutturato e costruito 437 asili nido, investendo 8-9 milioni di euro in attività umanitarie”. Tutto vero, tranne un dettaglio che Cilic non può ricordare: Djokovic è stato a Bergamo nel 2004, anno in cui giocò il torneo Futures presso il TC Città dei Mille. Perse nei quarti contro Gael Monfils in un match tra futuri top-10. Sul resto, è difficile dargli torto sui numeri. Quelli sono chiari. Le considerazioni sull'occidente, al contrario, lasciano il tempo che trovano. Ma la libertà di parola è sacra.

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