Per conoscere meglio racchette e corde
Le caratteristiche delle varie categorie e la giusta tensione
Cosa dice, ascolta e consiglia un tipico incordatore italiano
Come comprendere tutti i dati tecnici della racchetta
Come scegliere una corretta tensione delle corde
Tutto il processo produttivo di una palla da tennis
Premessa: il look è bellissimo, lucidissima, con l’azzurro (colore di riferimento per la linea Ultra) che risalta e finiture curatissime. Detto questo, parliamo di una racchetta davvero azzeccata, molto versatile perché si adatta dai giocatori di club che cercano potenza e manovrabilità fino al buo0n agonista di terza categoria (magari non più ventenne) che trova sufficiente stabilità ma anche una rapida uscita di palla. Insomma, un corretto mix tra potenza e linearità nella traiettoria, che poi spesso si traduce in precisione e controllo. Ecco, non è una spin machine: il top spin lo prende ma non è certo la sua miglior qualità anche perché la rigidità torsionale non facilità l’esasperazione di questa rotazione, soprattutto se il braccio non asseconda o si è un filo in ritardo. Meglio la botta piatta e, al più, un buon back, anche in difesa.
Le caratteristiche strutturali sono quelle di un classico telaio da 300 grammi e 100 pollici, con una rigidità marcata (73 RA), un profilo variabile che arriva a 26 millimetri, un bilanciamento al cuore e un’inerzia non esagerata, sotto i 290 kg/cmq. Lo schema corde da 16x19 è ormai lo standard perché non diventi un muro. Ci sono quattro tecnologie da tener presente: il Power Rib che ha ridisegnato la struttura (più spigolosa nella zona della gola) che offre maggior stabilità torsionale, data anche dal PWS, il Perimeter Weighting System che è stato integrato nel telaio a ore 3 e 9. Interessanti i Sweetspot Channels, la sezione concava sui lati dell’ovale che allungano le corde orizzontali di circa 3,5 millimetri con un maggior effetto snap back (la capacità della crode di flettersi e tornare nella posizione originale), grande reattività all’impatto, più potenza e uno sweetspot allargato. Infine, i passacorde Crush Zone a livello della gola che si comprimono all’impatto e aumentano il tempo di contatto della palla con le corde per un miglior feeling e maggior energia.
Ne esce una racchetta con la quale si colpisce bene e con grande comfort fin dai primi scambi, con la possibilità di spingere senza eccessiva fatica ma sufficiente stabilità per avere adeguato controllo quando il ritmo dello scambio sale. I colpi piatti sono micidiali, soprattutto per quei sanguisuga che sanno appoggiarsi alle botte dell’avversario; non è adatta per chi ama esasperare il top spin, mentre il back esce abbastanza fluido e a rete si può sfruttare l’ottimo mix tra manovrabilità e stabilità. La botta piatta di servizio è super, meno le soluzioni con rotazione.