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NITTO ATP FINALS

Let's Go Sinner, Let's Go!

La Sinner Mania ha raggiunto vette mai toccate nemmeno da Alberto Tomba. Rai Uno e Canale 5 cambieranno i loro palinsesti per non “disturbare” la diretta del match contro Rune, laddove non mancheranno gli iconici Carota Boys: in pochi mesi, sono diventati un'impresa giramondo.

Riccardo Bisti
16 novembre 2023

Chissà come ricorderemo questi momenti tra 20, 30, 50 anni. E chissà se Jannik Sinner renderà popolare il tennis come Alberto Tomba aveva fatto con lo sci alpino. Sembra quasi l'indennizzo che l'Alto Adige possa concedere all'Emilia Romagna, che grazie a Tomba regalò allo sci una notorietà ancora maggiore rispetto agli anni della Valanga Azzurra. Oggi un ex campioncino di slalom gigante ha riportato il tennis a vette ormai sopite, vissute proprio in quegli stessi Anni '70. Non sappiamo se il Festival di San Remo sarà mai interrotto per trasmettere un suo match (difficile, perché febbraio non propone eventi tennistici della portata di un Olimpiade Invernale), e poi la personalità di Jannik è ben diversa da quella di Albertone, frequentatore abituale delle riviste di gossip. Al contrario, Jannik nutre una gelosia maniacale per la sua privacy e anche i ficcanaso di professione faticano a infillarsi nella sua vita privata e sentimentale.

Però la popolarità non si può contenere, e stasera Jannik avrà un privilegio che forse non era capitato nemmeno a Tomba: intimorite dalla concorrenza del suo match-qualificazione contro Holger Rune (che sarà trasmesso anche su Rai Due), Rai Uno e Canale 5 – le emittenti ammiraglie della TV italiana – hanno scelto di non trasmettere i programmi inizialmente previsti (“Un Professore 2” e “Io Canto”) perchè la concorrenza del Pala Alpitour avrebbe danneggiato audience, share e investimenti pubblicitari. Meglio lasciare spazio all'onda arancione e aspettare tempi migliori. Se aggiungiamo l'impressionante spinta mediatica, tra quotidiani e TV (ormai si parla di Sinner anche nei contenitori-trash del pomeriggio), c'è da credere che gli ascolti di stasera possano essere superiori rispetto a quelli di martedì, quando quasi tre milioni e mezzo di italiani hanno familiarizzato con termini come “smash” “palla break” o “slice di rovescio”.

PLAY IT BOX
Il merchandising dei Carota Boys ha già permesso di vendere circa 400 magliette: sono arrivati ordini anche da Stati Uniti, Australia e Giappone.

Nel palazzone del quartiere Santa Rita, ovviamente, ci sarà il tutto esaurito, come in tutte le sessioni che restano da qui a fine torneo. Gli organizzatori si sono fatti trovare pronti e hanno puntualmente aumentato i prezzi per gli ultimissimi tagliandi disponibili, al punto che una piccionaia ha superato il muro dei 100 euro (lo stesso settore ha toccato i 216 per la finale di domenica). Ma loro, tranquilli, ci saranno: i Carota Boys sono ormai diventati un fenomeno di costume nel vero senso della parola, l'emblema più visibile (sicuramente più colorato) della Sinner Mania. L'emblema di come – al giorno d'oggi – la popolarità possa essere soprattutto un colpo di fortuna. Enrico Ponsi, Gianluca Bertorello, Alessandro Dedomenici, Lorenzo Ferrato, Francesco Gaboardi e Alberto Mondino l'hanno avuto quattro anni fa, quando erano davanti alla TV per seguire un match del rampante Jannik. All'epoca era numero 101 ATP e affrontava Philipp Kohlschreiber. A un cambio campo, anziché la solita banana sdoganata da Michael Chang, lui addentò una carota. “Mi piacciono le cose croccanti” ebbe a dire. Facile associare l'ortaggio al colore dei suo capelli, tant'è che il nomignolo di Pel di Carota lo accompagna ancora oggi.

Al colpo di fortuna, tuttavia, questi sei ragazzi di Revello (provincia di Cuneo), di età compresa tra i 26 e i 28 anni, hanno accompagnato l'intuizione. Quest'anno si sono recati al Foro Italico per sostenere il loro idolo, e hanno pensato bene di farlo... vestiti da carota. Un investimento di 30 euro per il costume arancione, da goliardata, è diventata la migliore strategia possibile di business. Sono bastate un paio di apparizioni per diventare una sorta di mascotte del giocatore, che pure non li conosceva. I creativi di Lavazza (uno dei tanti sponsor di Sinner) hanno capito il potenziale e li hanno resi una piccola impresa giramondo, naturalmente sponsorizzata. E così i Carota Boys hanno registrato il marchio, creato un sito internet e potuto viaggiare a Roland Garros, Wimbledon e addirittura Us Open. Mentre si recavano a Parigi hanno creato una pagina Instagram che oggi ha ben 40.000 followers, e col tempo si sono resi conto di quanto sia impegnativo gestire un profotto del genere, al punto che per alcuni filmati sono stati costretti a utilizzare delle comparse.

I Carota Boys hanno avuto la possibilità di viaggiare fino a New York per seguire lo Us Open

La passione per Sinner può superare persino la sacralità di un matrimonio...

Inevitabile la creazione di un merchandising: per ora è limitato alle t-shirt, bianche o arancioni, con logo sul davanti e slogan (“Let's Go Sinner, Let's Go!”) sulla schiena. Piano piano, si sono avvicinati al loro idolo. Prima un asciugamano al Roland Garros, poi i privilegi della Nuvola Lavazza a Wimbledon, infine una foto con il loro idolo durante lo Us Open. La sublimazione è arrivata nei giorni delle ATP Finals: hanno finalmente avuto un incontro privato con Jannik, oltre a poter tirare qualche palla insieme a lui. “Di lui ci piacciono la modestia, la semplicità e il fatto che non pronunci mai una parola fuori posto” hanno detto, ammettendo che il progetto non nasceva con questo intento ma che, ormai, è andato oltre ogni più rosea previsione. “Sono quasi più famosi di me, conosco i loro nomi ma mi sono confuso perché hanno costumi bellissimi – ha detto Sinner – è bello avere un club dedicato. Sta crescendo, è divertente e sono felice per loro”.

Detto che non vivono di questo (due lavorano nell'agricoltura, uno fa il panettiere, gli altri sono impiegati di vario genere), la vicinanza tra Torino e il loro paese natale permetterà di assistere a tutti i match sinneriani, con la speranza di accompagnarlo fino alla finale di domenica. Ormai fanno tendenza: tutti vogliono una foto con loro, compresi alcuni personaggi famosi, e i media li trattano ormai da influencer. Prima del match contro Djokovic, avevano lanciato un appello agli appassionati: “Tutti al Pala Alpitour con qualcosa di arancione”. Ci saranno anche stasera per provare a spingere Jannik verso la vittoria, il primo posto nel girone e un weekend da vivere in orbita. Ecco: tra 20, 30, 50 anni ricorderemo Jannik Sinner anche per aver convinto sei ragazzi a travestirsi da carota. E diventare personaggi grazie a questo. Benedetto star system.