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L'ADDIO

Il momento è arrivato: Ciao, Roger

Una lunga e sentita lettera d'addio sancisce il ritiro di Roger Federer. Il fisico non regge più, dunque chiuderà con la Laver Cup. Ha ringraziato tutte le persone incontrate lungo il viaggio e chiude con una dicharazione: “Caro Tennis, ti  amo e non ti lascerò mai”.

Staff Tennis Magazine
15 settembre 2022

C'è un dettaglio che sorprende più di ogni altro. Quaranta minuti dopo l'annuncio del ritiro di Roger Federer, la newsletter del New York Times, il più importante quotidiano al mondo, ha inviato alla propria mailing list una mail con la notizia. Fin qui, tutto ok.
Ma l'hanno definita Breaking News.
E come il New York Times hanno fatto decine di media in tutto il mondo.
Il fatto è che il ritiro di Federer non è una Breaking News. Da almeno due anni e mezzo, lo svizzero ha abituato all'idea di un tennis senza di lui. È stato un tennista a tempo pieno fino all'Australian Open 2020, poi la scelta di operarsi al ginocchio, avvenuta pochi giorni prima dell'inizio della pandemia, è stata l'inizio della fine. Inizialmente si pensava che lo stop del circuito gli avrebbe permesso di recuperare senza perdere contatto con i migliori, invece è stato un calvario che lo ha portato a tre interventi al ginocchio e pochissime apparizioni. Dopo oltre tredici mesi di stop, è tornato nel 2021 e ha giocato appena tredici partite. Ottavi al Roland Garros (non giocati perché stremato dalle fatiche del turno precedente) e quarti a Wimbledon, culminati nella malinconica sconfitta contro Hubert Hurkacz dopo le vittorie contro Mannarino, Gasquet, Norrie e Sonego. Il ginocchio ha ripreso a dargli fastidio, c'è stato un altro intervento ed era chiaro che non fosse più competitivo per i grandi tornei. Eppure ci ha provato, con tutte le sue forze.

Si è preparato, si è allenato, ha alternato la vita da giocatore a quella da star e imprenditore, ma sempre con il tennis in mente. Lo ama per davvero e non avrebbe voluto chiudere così. Forse sarebbe stato meglio lasciare a Basilea, il torneo del cuore, quello a pochi minuti di bicicletta dalla sua casa d'infanzia, laddove ha fatto da raccattapalle e ha sempre giocato, anche quando il suo manager non si era messo d'accordo per l'ingaggio. Ma se ha scelto di lasciare con la Laver Cup dei prossimi 23-25 settembre, a parte ovvi motivi d'interesse (l'evento è suo), significa che non è in grado di sostenere un match di singolare. Alla 02 Arena, probabilmente, giocherà soltanto il doppio.
Magari con Rafael Nadal, suo più grande rivale.
Con Novak Djokovic (anche lui presente a Londra) ha più scontri diretti, ma la rivalità per eccellenza è stata con lo spagnolo. Una rivalità talmente intensa da farli diventare amici.
E allora è giusto – se davvero sarà così – che ci sarà proprio lo spagnolo a condividere il campo con lui nel giorno dell'addio. Ci sarà tempo per raccontare cosa è stato Roger Federer per il tennis, e per lo sport in generale. Sono passati pochi minuti dall'annuncio e il suo tweet (una lettera scritta, ma anche recitata dalla voce dello stesso Roger) ha già raccolto centinaia di migliaia di like. Diventeranno milioni, con l'aiuto di Instagram e Facebook.
E allora, forse, hanno ragione quelli che hanno parlato di Breaking News.

Qui sotto, la lettera integrale con cui lo svizzero si congeda dal mondo del tennis.

«Voglio ringraziare i miei avversari. Sono stato abbastanza fortunato da giocare tante partite epiche che non dimenticherò mai. Abbiamo lottato con correttezza, passione e intensità, e ho sempre provato a fare del mio meglio nel rispetto della storia del gioco. Mi sento molto grato. Ci siamo spinti a vicenda, e insieme abbiamo portato il tennis a nuove vette.»
Roger Federer
ASICS ROMA

La lettera di commiato letta dallo stesso Roger Federer

Alla mia famiglia del tennis e oltre,

Tra tutti i regali che il tennis mi ha dato nel corso degli anni, il più grande – senza dubbio – sono state le persone che ho incontrato lungo il cammino: i miei amici, i miei avversari, e principalmente tutti i fans che hanno dato vita allo sport. Oggi voglio condividere qualche notizia con tutti voi.

Come molti sapranno, gli ultimi tre anni mi hanno presentato diverse sfide sotto forma di infortuni e operazioni. Ho lavorato duramente per tornare in piena forma. Ma conosco bene anche le capacità e i limiti del mio corpo, e i messaggi che mi ha inviato ultimamente sono stati chiari. Ho 41 anni. Ho giocato oltre 1.500 partite in 24 anni. Il tennis mi ha trattato più generosamente di quanto avrei potuto sognare, e adesso devo riconoscere quando è il momento di mettere fine alla mia carriera agonistica.

La Laver Cup della prossima settimana sarà il mio ultimo evento ATP. Giocherò ancora a tennis in futuro, ovviamente, ma non negli Slam o nel circuito.

È stata una decisione agrodolce, perché mi mancherà tutto quello che il circuito mi ha dato. Ma allo stesso tempo c'è molto da festeggiare. Mi considero una delle persone più fortunate della Terra. Mi è stato dato un talento speciale per giocare a tennis, e l'ho fatto a un livello che non avrei mai immaginato, per molto più tempo di quanto avrei ritenuto possibile.

Vorrei ringraziare la mia fantastica moglie Mirka, che ha vissuto ogni minuto insieme a me. Mi ha scaldato prima delle finali, guardando tantissimi match anche quando era incinta di 8 mesi, e ha sopportato la mia parte stupida in giro per il mondo con il mio team per oltre 20 anni. Voglio anche ringraziare i miei fantastici quattro figli per avermi sostenuto, sempre desiderosi di conoscere posti nuovi e creando bellissimi ricordi lungo il percorso. Vedere la mia famiglia sostenermi dalle tribune è una sensazione che apprezzerò per sempre.

Voglio anche ringraziare i miei amati genitori e la mia cara sorella, senza i quali nulla sarebbe stato possibile. Un grande ringraziamento ai miei ex allenatori che mi hanno sempre guidato nella giusta direzione... siete stati splendidi! E a Swiss Tennis, che ha creduto in me da giovane e mi ha garantito l'inizio ideale.

Voglio anche ringraziare il mio fantastico team: Ivan, Dani, Roland, e in particolare Seve e Pierre, che mi hanno dato i migliori consigli e ci sono sempre stati per me. Anche Tony, per aver gestito con creatività i miei affari per oltre 17 anni. Siete stati tutti incredibili e ho amato ogni minuto insieme a voi.

Voglio ringraziare i miei sponsor, che per me sono stati veri partner; e tutte le persone che lavorano duro nel circuito ATP, che ha sempre accolto tutti noi con gentilezza e ospitalità.

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La carriera di Roger Federer è stato un lungo volo, ben simboleggiato da questa foto

La carriera d Federer ripercorsa in meno di un minuto e mezzo

Voglio ringraziare i miei avversari. Sono stato abbastanza fortunato da giocare tante partite epiche che non dimenticherò mai. Abbiamo lottato con correttezza, passione e intensità, e ho sempre provato a fare del mio meglio nel rispetto della storia del gioco. Mi sento molto grato. Ci siamo spinti a vicenda, e insieme abbiamo portato il tennis a nuove vette.

Al di sopra di tutto, voglio mandare un ringraziamento speciale ai miei incredibili tifosi. Non avrete mai idea di quanta forza e fiducia mi abbiate dato. La sensazione di camminare in stadi e impianti stracolmi è stata una delle più grandi emozioni della mia vita. Senza di voi, quei successi sarebbero stati vuoti, piuttosto che riempiti con gioia ed energia.

Gli ultimi 24 anni nel circuito sono stati un'avventura incredibile. Anche se a volte sembra che siano volati in 24 ore, è stato anche magico e profondo che mi sembra di aver già vissuto una vita intera. Ho avuto l'immensa fortuna di giocare davanti a voi in oltre 40 Paesi. Ho riso e pianto, avvertito gioia e dolore, ma più di ogni altra cosa mi sono sentito incredibilmente vivo. Lungo i miei viaggi ho incontrato tante persone splendide che resteranno amici per sempre, che hanno abbandonato i loro pressanti impegni per vedermi giocare e fare il tifo per me in giro per il mondo. Grazie.

Quando è iniziato il mio amore per il tennis, ero un raccattapalle nella mia città natale, Basilea. Ero solito guardare i giocatori con un senso di meraviglia. Per me erano come giganti e ho iniziato a sognare. I miei sogni mi hanno portato a lavorare duro e ho iniziato a credere in me stesso. Alcune vittorie mi hanno portato fiducia e ho intrapreso il viaggio più incredibile che mi ha portato a questo giorno.

Dunque, voglio ringraziarvi dal più profondo del mio cuore, a tutti quelli in giro per il mondo che hanno aiutato il sogno di un giovane raccattapalle svizzero a diventare realtà.

Per finire, al gioco del tennis: ti amo e non ti lascerò mai.

Roger Federer