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IL PERSONAGGIO

Johanna Konta torna dopo il COVID: “Non so ancora se vaccinarmi”

Al rientro dopo aver contratto il virus, Johanna Konta ha descritto l'esperienza che le ha fatto perdere Wimbledon e Olimpiadi. “La peggiore malattia che ho avuto dopo molto tempo. Vaccino? Più in là prenderò una decisione”. Nel frattempo sta pianificando il matrimonio.

Riccardo Bisti
11 agosto 2021

Quattro anni fa era la sportiva più popolare della Gran Bretagna. Johanna Konta aveva conquistato tutti con i risultati, ma anche con le brillanti risposte in conferenza stampa, specchio di un QI superiore alla media. 40 anni dopo il successo di Virginia Wade, tutto sembrava apparecchiato per il successo di una britannica a Wimbledon (con buona pace delle sue origini ungheresi e australiani). Il sogno si interruppe in semifinale contro Venus Williams, poi Johanna ha un po' perso il contatto con le migliori (salvo la sorprendente semifinale parigina del 2019). Il suo 2021 era da stato da incubo: fino al Roland Garros aveva vinto la miseria di tre partite, poi l'aria di casa sembrava poterla rilanciare: ha vinto il torneo di Nottingham (primo titolo dopo 4 anni), sognava di giocare un grande Wimbledon, ma l'hanno bloccata in extremis per un caso di positività al COVID nel suo staff. Il positivo era lo sparring Dan Smethurst. Una beffa tremenda.

Qualche giorno dopo le cose sono peggiorate. Johanna ha sviluppato qualche sintomo e anche lei è risultata positiva. Per questo ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi. “Come molti sapranno, non ho potuto giocare a Wimbledon dopo che un membro del mio team aveva contratto il COVID – aveva detto alla vigilia di Tokyo - purtroppo, durante il periodo di isolamento, anch'io ho sviluppato i sintomi e sono risultata positiva. Non mi sono potuta allenare per due settimane e questo, purtroppo, ha messo il mio corpo in condizioni tali che mi impediscono di essere pronta per i Giochi. Mi si spezza il cuore”. Per questo, il ritorno alle competizioni a Montreal ha un certo valore simbolico. Ancor di più perché ha vinto il suo match d'esordio contro Shuai Zhang e adesso sfiderà Elina Svitolina, reduce dal bronzo olimpico. A margine del successo contro la cinese (la stessa che aveva battuto in finale a Nottingham), la Konta ha raccontato la sua esperienza con il COVID.

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"Penso che non sia ancora consigliabile vaccinarmi. Mi darò ancora un po' di tempo per vedere in che direzione andrà il mondo, poi effettuerò una scelta personale sul come, quando e dove"
Johanna Konta

Il match più importante nella carriera di Johanna Konta: la semifinale di Wimbledon 2017 contro Venus Williams

La britannica è una delle poche a parlare diffusamente di come ha vissuto il periodo e quali sintomi ha vissuto. Eppure diversi i giocatori hanno contratto il virus, anche se il solo Dimitrov aveva ammesso di essere stato maluccio. “È stata sicuramente la peggiore malattia che ho vissuto dopo molto tempo – ha detto la Konta – è stato molto straziante e difficile. Non c'è nulla di buono né divertente nell'avere il COVID e dover saltare Wimbledon e le Olimpiadi. Non c'è nulla da fare, però mi considerò una persona abbastanza felice, positiva e pragmatica. Amo vedere le cose da una certa prospettiva, concentrandomi sulle cose buone. Ho utilizzato questi strumenti e ho vissuto il tutto con serenità. Ho ritrovato energia e non vedevo l'ora di tornare ad allenarmi”. Una filosofia appresa anni fa, quando si allenava a Gijon e nel suo staff c'era il psicologo dello sport Juan Soto, col quale aveva creato un legame speciale.

Per questo, la notizia del suo suicidio l'aveva sconvolta. I suoi insegnamenti, tuttavia, le sono serviti per fronteggiare un momento complicato: Johanna teneva moltissimo alle Olimpiadi dopo essersi innamorata dell'ambiente olimpico a Rio de Janeiro, al punto da definire “deprimente” il ritorno nel tour. Ci sono volute due settimane e mezzo affinché potesse riprendere ad allenarsi. Né lei né Smethurst hanno avuto bisogno del ricovero. “Ma direi che siamo stati piuttosto malati – conferma la Konta – l'abbiamo preso molto lentamente, poi ho avuto il mio decorso e tutto è tornato a posto”. In Gran Bretagna c'è un tasso di positività intorno al 3%: la crescita dei casi vissuta tra giugno e luglio si è arrestata e oggi la situazione è stabile. Circa il 75% della popolazione adulta è completamente vaccinata, ma la Konta fa parte del restante 25%.

Lo scorso 17 maggio, Jackson Wade ha chiesto la mano a Johanna Konta. Oggi i due sono ufficialmente fidanzati

Lo scorso giugno, Johanna Konta ha vinto il torneo WTA di Nottingham

“Non sono per nulla contraria ai vaccini – ha detto Johanna – penso soltanto che oggi non sia ancora consigliabile vaccinarmi. Mi darò ancora un po' di tempo per vedere in che direzione andrà il mondo, poi effettuerò una scelta personale sul come, quando e dove in base a quello che succederà”. Il caso della Konta conferma due pietre miliari della pandemia: l'alta trasmissibilità del virus (soprattutto dopo lo sviluppo delle varianti) ma una scarsa pericolosità sulla popolazione più giovane. Sia la Konta che Smethurst (ex n.234 ATP) hanno 30 anni e tutto si è sviluppato con pochi sintomi e molto rapidamente. A circa un mese dalla positività, è già in campo per un torneo del circuito. Non si può certo accusarla di essere irresponsabile: lo scorso anno, alla ripresa del tour, andò negli Stati Uniti e stilò un programma per ridurre al minimo i contatti: volò da Londra a Chicago per giocare il torneo di Lexington, poi ha noleggiato una macchina e si è spostata in auto per tutta la sua permanenza negli USA.

Adesso è tutto declinabile al passato grazie agli anticorpi e a un futuro che si presenta luminoso, soprattutto fuori dal campo: lo scorso 17 maggio, giorno del suo 30esimo compleanno, il fidanzato Jackson Wade le ha chiesto di sposarlo, ottenendo in risposta un fragoroso sì. Nonostante sia molto riservata, la Konta ha mostrato via social un lussuoso anello di fidanzamento. I due stanno insieme da diversi anni, lui fa il fotografo-produttore cinematografico e da tempo hanno preso una casa a Londra, sulle rive del Tamigi, in cui vivono con due cagnolini: Bono (chiamato così in onore al leader degli U2) e Gizmo. Lo scorso dicembre, Johanna ha ammesso al Sun di sognare una famiglia e di aver iniziato a pensare al ritiro, probabilmente al termine della stagione 2022. Sul campo... chissà. In fondo ha già giocato tre semifinali Slam: oltre a Wimbledon 2017, si è spinta così avanti anche a Melbourne 2017 e a Parigi 2019. Nell'anarchia del tennis femminile, potrebbe esserci spazio anche per lei. Aver contratto il COVID non è certo un impedimento, visto che Novak Djokovic l'ha avuto lo scorso anno e oggi è in piena lizza per ottenere il Grande Slam....