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DAVIS CUP FINALS

Dalla coppetta alla coppona, il baby Canada è diventato grande

Una curiosa serie di incastri ha permesso al Canada di vincere la Coppa Davis: l'ultimo è stato la prematura eliminazione di Auger-Aliassime allo Us Open, che lo ha convinto a tornare in squadra. Sette anni fa, lui e Shapovalov vincevano la Davis giovanile.

Riccardo Bisti (Foto di Felice Calabrò)
28 novembre 2022

Avevamo sperato che gli eredi di Roberto Bautista Agut potessero essere Gianluigi Quinzi e Filippo Baldi. Dieci anni fa vincevano la Junior Davis Cup e sembravano destinati a una carriera spettacolare, con lo sbocco naturale di un trionfo nella Coppa Davis dei grandi. Non è andata proprio così, dunque l'ultimo a vincere sia la coppetta che la coppona era rimasto lo spagnolo: nel 2004 si imponeva tra i ragazzini insieme a Pere Riba (che oggi fa l'allenatore della cinese Qinwen Zheng), poi si è ripetuto nel 2019, nella prima edizione Kosmos, nella settimana della scomparsa del padre. Sugli intrecci emotivi di Bautista, peraltro, è incentrata buona parte del documentario Rakuten su quella edizione. Oggi Bautista ha un erede, anzi, due, perché gli amiconi Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov hanno vissuto un percorso simile, quasi parallelo. Ed era inevitabile che fossero loro i protagonisti di questo successo canadese, sia pure con il valido supporto di Vasek Pospisil (decisivo nei due doppi).

Era il 2015 quando Felix e Denis vincevano la Coppa Davis dei ragazzini. Guarda caso in Spagna, alla Caja Magica di Madrid. E sempre in Spagna, 530 km più a sud, è arrivato un successo che rappresenta il coronamento del percorso intrapreso da Tennis Canada quasi vent'anni fa. Stufi di essere un Paese di secondo piano, si sono messi d'impegno e hanno creato un sistema come si deve. Semi che sono fioriti in fretta e oggi sono diventati un prato rigoglioso dopo il successo sull'Australia nel match più scontato della settimana. C'è pochissimo da raccontare, visto che sono bastate meno di quattro ore (pause comprese) per sigillare il 2-0 con cui il Canada è diventata la sedicesima nazione a vincere la Coppa Davis. Shapovalov ha superato Thanasi Kokkinakis per 6-2 6-4, poi Auger-Aliassime ha tenuto a bada Alex De Minaur, un 6-3 6-4 senza mai perdere il servizio (nonostante abbia ricucito un game da 0-40).

Felix Auger-Aliassime è stato l'MVP delle Davis Cup Finals (Foto Calabrò)

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«In campo c'erano grandi bottiglie di champagne... bene, stasera abbiamo in programma di prenderne di più grandi» 
Frank Dancevic

Sette anni dopo, Shapovalov e Auger-Aliassime tornano a festeggiare insieme

E allora il titolo di MVP della settimana va al ragazzo nato nello stesso giorno di Roger Federer (ma 19 anni dopo), originario del Togo e cresciuto sotto le cure di papà Sam (che oggi si occupa di Gabriel Diallo, una delle due riserve insieme ad Alexis Galarneau) prima di entrare nell'entourage federale e finire guidato da Frederic Fontang e poi rifinire la sua qualità con Toni Nadal. Negli ultimi due mesi è stato quasi inarrestabile, anche se a Torino ha fallito l'accesso alle semifinali. Si rifarà. Il Canada esulta e fa bene perché i suoi giocatori sono prodotti del tennis canadese, pur essendo oriundi: Auger-Aliassime viene dal Togo, la famiglia di Shapovalov è russa (lui è accidentalmente nato a Tel Aviv) e Pospisil ha origin ceche. Come se non bastasse, provengono dalla Serbia gli avi di capitan Frank Dancevic. “Ricordo bene quando abbiamo vinto la Junior Davis Cup e pensavamo, un giorno, di vincere questo trofeo – ha detto Auger-Aliassime – è bello essere in questa posizione adesso, è una specie di chiusura del cerchio”. In campo si è lasciato cadere dopo l'ultimo punto, mostrandoci le scene che siamo abituati a vedere dopo ogni Davis vinta: un'ammucchiata di anime felici che abbandonano la tensione e si concedono la gioia più sfrenata, a favore di telecamere.

“Posso assicurarvi che faremo grandi festeggiamenti e non dormiremo fino al volo di ritorno, previsto alle 6 del mattino” ha detto capitan Dancevic, che da giocatore ha rappresentato la Foglia d'Acero per 14 anni. “In campo c'erano grandi bottiglie di champagne... bene, stasera abbiamo in programma di prenderne di ancora più grandi”. Finalista alla sua prima apparizione, nel 1913, il Canada ha ripreso ad avere un ruolo importante negli ultimi anni: ritorno nel World Group nel 2012, semifinale nel 2013, finale nel 2019 (nella stessa Caja Magica che aveva dato gloria nel torneo giovanile). Stavolta è andato tutto liscio. “È difficile da spiegare, ma sin da inizio settimana c'era la sensazione che avremmo vinto” ha detto Pospisil, importante nel doppio contro la Germania nei quarti (con Shapovalov) e contro l'Italia in semifinale, in cui ha preso per mano un Auger-Aliassime un po' a disagio nella specialità. Ma è lui l'artefice di questo successo, edificato al girone eliminatorio di Valencia, in cui i canadesi (privi di Shapovalov) avevano battuto Corea del Sud, Spagna e Serbia. Anche allora Auger-Aliassime rimase imbattuto. La sua campagna del 2022 termina con otto vittorie su otto, cinque singolari e tre doppi. Se da un lato il Canada ha dimostrato di essere una squadra fortissima, peraltro molto adatta a questo formato-light, va detto che si tratta di una vittoria un po' casuale e ai limiti del regolamento... forse anche oltre.

Il baby Canada che nel 2015 vinse la Junior Davis Cup. Con Auger-Aliassime e Shapovalov c'erano Benjamin Sigouin e il capitano Oded Jacob

La sintesi della finale di Coppa Davis 2022

La stampa canadese non ne parla, la comunicazione ufficiale di Kosmos men che meno, ma erano stati eliminati nel turno di qualificazione contro l'Olanda, schierando una formazione improponibile a questi livelli. La loro avventura era già finita, ma sono stati ripescati in virtù dell'eliminazione della Russia. C'è di più: anche le convocazioni per il girone facevano pensare a un Canada Materasso, visto che mancavano le due stelline. Poi è successo che Auger-Aliassime abbia perso al secondo turno dello Us Open contro Jack Draper. Trovandosi improvvisamente... libero, ha cambiato programmazione e ha accettato di andare a Valencia, laddove è cambiato tutto. Un gioco di incastri surreale, probabilmente irripetibile. E mentre l'Italia si lecca le ferite e si discute sull'ecografia che ha evidenziato lo stiramento di 7 millimetri al polpaccio di Simone Bolelli (“Se volete ve la posso mostrare” ha detto Filippo Volandri), il Canada si gode la coppona, che però assomiglia pericolosamente alla coppetta vinta sette anni fa.

Già, perché anche nella Junior Davis Cup si giocava su due singolari e un doppio. Nell'occasione, Auger-Aliassime e Shapovalov dovettero giocare il doppio decisivo perché Felix aveva ceduto a Nicola Kuhn (poi diventato spagnolo, oggi gioca di nuovo per la Germania) dopo che Shapovalov aveva battuto Marvin Moeller (oggi n.552 ATP). Stavolta non hanno avuto bisogno nemmeno del doppio. Complimenti a loro, gioioso simbolo dello spirito di un grande Paese, ma la storia di questa Davis è l'ennesima dimostrazione che così non va, nonostante l'ottima risposta del pubblico di Malaga (circa 63.000 spettatori per sette sessioni). A quanto pare, l'anno prossimo si andrà avanti così, con la stessa formula e la stessa sede. L'ITF ha già messo in vendita i biglietti per le finali, che si terranno sempre a Malaga dal 21 al 26 novembre 2023. Contenti loro...

DAVIS CUP FINALS 2022 – FINALE
CANADA – AUSTRALIA 2-0
Denis Shapovalov (CAN) b. Thanasi Kokkinakis (AUS) 6-2 6-4
Felix Auger-Aliassime (CAN) b. Alex De Minaur (AUS) 6-3 6-4