The Club: Bola Padel Roma
MASTERS 1000 MONTE CARLO

Il nuovo Sinner si sta attrezzando per i miracoli

Nonostante le sofferenze fisiche (una vescica non lo lascia in pace), Jannik Sinner supera Rublev e centra i quarti al Country Club. Prime tracce del lavoro di coach Vagnozzi, specialista in miracoli. Oggi ne servirà un altro per battere Zverev: sarebbe il primo successo contro un top-5 ATP. 

Riccardo Bisti (Photo by Felice Calabrò)
15 aprile 2022

Quando Simone Vagnozzi confezionava la sua più bella impresa da coach, Jannik Sinner aveva meno di 17 anni e si trovava a Reggio Emilia per un torneo ITF. Vinse al primo turno contro Federico Iannaccone per poi arrendersi, in due set, a Maxime Tabatruong, un francese che oggi ha 32 anni e ormai è un semi-professionista. Qualche centinaio di chilometri più a nord, Vagnozzi accompagnava Marco Cecchinato a una clamorosa semifinale al Roland Garros, risultato che mancava all'Italia da una quarantina d'anni. È stato il punto di partenza per le meraviglie degli anni successivi. In quei giorni, scrivemmo che Vagnozzi si era conquistato un credito pluriennale nelle vesti di coach. Affermazione pesante, giacché aveva appena compiuto 35 anni e aveva smesso di giocare giusto tre anni prima. Gli mancava l'esperienza, ma aveva tutto il resto. Dopo la loro separazione, Cecchinato non si è mai più proposto a quei livelli (oggi sta provando a rinascere con Max Sartori). Non sappiamo se in quei giorni Sinner fosse davanti alla TV, ma già allora si capì che l'ascolano era attrezzato per i miracoli. Negli anni a venire – mentre Sinner cresceva settimana dopo settimana – Vagnozzi ha ottenuto buoni risultati con Stefano Travaglia e aveva aperto una sua accademia nelle Marche.

Forse aspettava la chiamata giusta, qualcosa che gli permettesse di riprendere con i miracoli. La storia recente è ben nota: dopo aver chiuso con Riccardo Piatti, l'altoatesino lo ha cercato e si è affidato a lui, strozzando sul nascere le voci che parlavano di un avvicinamento con Magnus Norman. Il feeling tecnico deve ancora sublimarsi, ma da quando lavorano insieme Sinner non ha avuto alcun calo di rendimento, vince partite che sarebbe logico perdere, e per la prima volta ha raggiunto due quarti consecutivi in un Masters 1000. Dopo Miami ce l'ha fatta al Rolex Monte Carlo Masters. In un Campo Ranieri III stracolmo, e denso di italiani, ha battuto in rimonta un paio d'avversari. Prima una super-vescica all'alluce destro, poi il martellamento monotono di Andrey Rublev, che in questo torneo era finalista in carica. Avevano tutti gli occhi addosso: programma terminato sugli altri campi, ultimo match di giornata, orario da aperitivo. Sinner ha avuto bisogno di due ore e venti per imporsi 5-7 6-1 6-3 e e prenotare la sfida con il vicino di casa Alexander Zverev (anche il tedesco fa parte del mini-esercito di tennisti residenti a Monte Carlo).

«Un giorno verrà naturale giocare uno slice di rovescio oppure scendere a rete: sarà domani, tra due mesi o tra un anno, ma arriverà il momento. Fermo restando che io resto un giocatore aggressivo da fondocampo»
Jannik Sinner
ASICS ROMA

Spinto dal tifo del pubblico, Jannik Sinner ha centrato i quarti a Monte Carlo

In questi giorni, Sinner non ha nemmeno bisogno di prendere lezioni di cucina da papà Hanspeter, poiché il genitore lo ha raggiunto al Country Club e c'è da credere che gli faccia da chef personale. Chi si sta prendendo cura del suo tennis è Vagnozzi, che sta rilucidando quanto fatto da Riccardo Piatti fino a un paio di mesi fa. “Dopo aver perso il primo set, ho usato di più il rovescio lungolinea – dice Sinner – credo che sia stata la chiave, insieme al sostegno del pubblico. Qui ci sono tantissimi italiani e li ho ringraziati”. Parlando con la Gazzetta dello Sport, qualche giorno fa, aveva speso parole importanti per il Vagnozzi uomo. Al contrario, ammetteva che dovevano ancora conoscersi perfettamente sul campo da tennis. “Non sento ancora il feeling con le scelte in campo, ma un giorno verrà naturale giocare uno slice di rovescio oppure scendere a rete: sarà domani, tra due mesi o tra un anno, ma arriverà il momento. Fermo restando che io resto un giocatore aggressivo da fondocampo”.

In questa frase ci sono un paio di sentenze: 1) Sinner sta lavorando per diventare un giocatore completo, dal bagaglio tecnico più ampio. 2) Qualsiasi innesto non modificherà il suo approccio da picchiatore. Ed è giusto così, specie nell'epoca del power-tennis. Il suo pacchetto tecnico attuale è bastato per mandare in cortocircuito Rublev al termine di un match più intenso che spettacolare. Ancora una volta, Jannik si è tirato fuori dai guai. Perso il primo set e incassato un break in avvio di secondo, ha chiesto l'intervendo del medico per una vescica che non lo lascia in pace. Il russo si è innervosito con l'arbitro, a suo dire troppo solerte nel chiamare aiuto, visto che stava servendo lui. Non aveva tutti i torti, ma poi li ha avuti nel perdere sei game di fila, con un parziale di 25 a 5 (compresi 9 punti consecutivi). Quando il moscovita ha provato a riavvicinarsi al match, i buoi erano ormai scappati. Il pubblico era in delirio e il pilota automatico di Sinner aveva preso il via. E così l'altoatesino ha certificato il sorpasso a Matteo Berrettini nell'ATP Race, laddove si è ripreso i top-10.

Secondo Sinner, una delle chiavi per battere Andrey Rublev è stata il rovescio lungolinea (Photo by Felice Calabrò)

Sinner è in svantaggio 2-1 nei precedenti con Zverev, ma ha vinto l'unico sulla terra battuta, nell'edizione autunnale del Roland Garros

Dovesse battere Zverev sarebbe certo di salire in nona posizione, addirittura in ottava se a un suo successo si accompagnasse la sconfitta di Hubert Hurkacz. Nell'altra classifica – quella vera – il match contro il tedesco gli serve su un piatto d'argento il sorpasso a Carlos Alcaraz. Dovesse vincere il torneo, piomberebbe addirittura in ottava posizione. “Conosco bene Zverev, ci siamo allenati insieme, mi aspetto un match difficile” dice Pel di Carota, chiamato ad abbattere un tabù: battere finalmente un top-5 ATP. Per adesso ha raccolto solo sconfitte (10 su 10). Chissà che il torneo di casa non gli possa dare una mano: della sacra lista sono rimasti in gara i soli Zverev e Tsitsipas, entrambi nella sua parte di tabellone. Si tratta di un semplice dato statistico: chissà se Sinner lo conosce, di sicuro non gli toglie il sonno. Ma qualcosa vorrà pur dire. Per imitare Gaudenzi e Fognini (unici azzurri a giungere in semifinale dal 1990 a oggi, il ligure ha addirittura vinto il titolo) dovrà però superare un avversario parso in gran spolvero. Se si è esclude la sgradevolezza estetica della t-shirt senza maniche, lo Zverev monegasco sta piacendo.

Ha tenuto a bada un osso duro come Carreno Busta, serve come un treno e si muove ottimamente. E poi il suo box è un ritrovo di vip. Grazie ai suoi buoni uffici, la compagna Sophia Thomalla ha portato con sé un po' di volti noti in Germania. A tifare per il tedesco c'è Alex Volkel (cantante dei The BossHoss), il miliardario Martin Pos (fondatore di Cybex, azienda che produce passeggini di lusso) e la modella Karolina Kurkova. Gente che ben conosce il jetset: non esiste torneo migliore di Monte Carlo per mostrarsi al fianco di un tennista trendy (per quanto discusso...) come Zverev. Nonostante le immense pressioni, per adesso Sinner è sfuggito alle dinamiche dello star system. A parte la relazione con l'influencer Maria Sbrascini, la sua timidezza ha prevalso su tutto il resto. E poi accanto a sé c'è Simone Vagnozzi, l'uomo attrezzato per i miracoli... Il match sarà trasmesso in diretta su Sky Sport e sarà il terzo di giornata, quindi l'inizio è previsto per le 15-15.30. Molto dipenderà dalla durata dei primi due incontri (Davidovich-Fritz e Dimitrov-Hurkacz).

ROLEX MONTE CARLO MASTERS
Quarti di Finale

Alejandro Davidovich Fokina (SPA) vs. Taylor Fritz (USA)
Hubert Hurkacz (POL) vs.Grigor Dimitrov (BUL)
Alexander Zverev (GER) vs. Jannik Sinner (ITA)
Stefanos Tsitsipas (GRE) vs. Diego Schwartzman (ARG)