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US OPEN

Siamo rimasti in tre!

Jannik Sinner, Matteo Arnaldi e Lucia Bronzetti sono gli ultimi azzurri in gara a New York. Nel giorno in cui l'Italia prega per la caviglia di Berrettini, ci godiamo il dominio di Jannik e i piazzamenti di due ragazzi che condividono tenacia e passione. Entrambi hanno vinto almeno un match contro pronostico.

Staff Tennis Magazine
1 settembre 2023

Viene in mente un'antica canzone del repertorio dei Litfiba, risalente ai mitici anni '80. Si intitola “Oro Nero” ed è uno dei tanti pezzi contro la guerra che sporca, inquina e devasta il nostro mondo. A un certo punto, però, dice che siamo rimasti in tre . È il senso dell'Italtennis allo Us Open 2023, laddove – per fortuna – non c'è alcun significato bellico. Eravamo partiti con dodici, alla fine ci aggrappiamo all'unico veramente da corsa (Jannik Sinner) e a due piacevoli sorprese (Matteo Arnaldi e Lucia Bronzetti), che in comune hanno tenacia e motivazione. Lucia ha fatto l'impres(on)a al primo turno, battendo Barbora Krejcikova, e non poteva certo esimersi dal battere la qualificata Eva Lys. E infatti non ha tradito, imponendosi 6-3 6-2. Al contrario, Arnaldi è stato strepitoso nel battere Arthur Fils, giocatore più talentuoso di lui, che a fine carriera – con ogni probabilità – avrà vinto di più.

Ma Matteo scende in campo e non pensa a queste cose, concentramdosi solo sul gioco. E così può festeggiare un successo in cinque set che gli offre un terzo turno complicato, ma non impossibile, contro Cameron Norrie. Sarebbe Arnaldi l'azzurro meritevole di copertina, perché la vittoria di Jannik Sinner contro Lorenzo Sonego è una notizia soltanto per chi non segue il tennis. Ma nella quarta giornata dello Us Open c'era un altro incrocio tra Italia e Francia, un altro Matteo contro un Arthur, ed è finito nel peggiore dei modi. In procinto di trovarsi in svantaggio di due set contro Rinderknech (va detto, perché sospettiamo che molti non lo rimarcheranno), Matteo Berrettini è stato vittima di una brutta distorsione alla caviglia destra.

Le distorsioni alle caviglie sono un infortunio tanto banale quanto di difficile lettura: possono essere leggerissime (e speriamo sia il caso di Berrettini), oppure spezzare in due una carriera, come successo ad Alexander Zverev.
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È stato straziante vederlo per terra, dolorante, ai limiti della disperazione, soprattutto per chi ben conosce le difficoltà e le sfortuna incontrate da Matteo in una carriera che profuma di Montagne Russe. Inutile fare previsioni, perché i tempi di recupero saranno dettati dalle sensazioni dopo il risveglio e – soprattutto – dall'esito degli accertamenti strumentali. Le distorsioni alle caviglie sono un infortunio tanto banale quanto di difficile lettura: possono essere leggerissime (e speriamo che sia questo il caso), oppure spezzare in due una carriera, come successo ad Alexander Zverev. Matteo non sembrava in condizioni tremende: certo, non poteva continuare a dare battaglia contro Arthur Rinderknech (che era avanti 6-4 5-3 senza aiuti), però nemmeno disperato.

Inutile aggiungere altro, se non che – finchè c'è stata partita – il francese ha dimostrato di averla preparata benissimo. Stava facendo un capolavoro di tattica, spedendo sistematicamente Matteo fuori dalla zona di comfort. Secondo noi avrebbe vinto comunque, ma ormai non ha alcuna importanza. Non ci resta che incrociare le dita e sperare che Matteo possa riprendere presto: magari non a Bologna (c'è Lorenzo Sonego pronto a prendere il suo posto), ma allo stesso tempo crediamo (e ci auguriamo vivamente) che il suo 2023 non sia finito qui. Detto che Martina Trevisan non ha avuto grosse chance contro Marketa Vondrousova, non resta che aggrapparci a Jannik Sinner.

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Sul piano tecnico, il successo di Matteo Arnaldi su Arthur Fils è stata l'impresa azzurra di giornata

Fedele al suo stile, Jannik non ha lasciato spazio a fronzoli nel 6-4 6-2 6-4 rifilato a Sonego (nona vittoria di fila in un derby) e guarda con ottimismo al match contro Stan Wawrinka, con il quale ha svolto diversi allenamenti a Monte-Carlo e condivide il manager Lawrence Frankopan. Lo svizzero ha vinto questo torneo nel 2016 e nel 2019 battè un 18enne Sinner, che aveva superato le qualificazioni. Ma oggi è cambiato tutto: Stan è invecchiato, Jannik è cresciuto ed è nettamente favorito. Quello che molti scriveranno, cercando di alimenare la suggestione su questa partita, non ha alcun valore.

L'unico dato concreto sono le quote dei bookmakers, che vedono nettamente avvantaggiato l'altoatesino, i cui reali impegni arriveranno nella seconda settimana, a partire dall'ottavo contro Zverev e dal pluri-menzionato (questo a ragione) quarto-show contro Carlos Alcaraz. Intanto, al primo weekend dello Us Open, l'Italia è rimasta con tre frecce su dodici. Piero Pelù, voce dei Litfiba, cantava che i tre reduci erano “Islam, Allah e me”. Noi restiamo nel profano e diciamo che sono rimasti Jannik, Matteo e Lucia. Ma tutti sanno che le speranze sono tutte su uno dei tre. Qualsiasi cosa in più arrivi dagli altri due sarebbe un meraviglioso, stupendo, regalo a se stessi e a tutto l'ambiente.