The Club: Bola Padel Roma
DAVIS CUP FINALS

Rabbia e polemiche: ecco la Serbia di Djokovic

Un controllo antidoping prima del match ha fatto infuriare Novak Djokovic, che intanto ha mostrato ai suoi compagni un video motivazionale negli spogliatoi. E dal Kosovo polemizzano per la canzone che accompagna l'ingresso in campo della squadra: per gli azzurri sarà (anche) battaglia psicologica.
Riccardo Bisti
24 novembre 2023

Polemiche su polemiche. Veleni e nervosismo ma anche tanta motivazione, spinta all'estremo da un orgoglio nazionale che deflagra nei gesti e nelle parole. È così che il team serbo di Coppa Davis approccia la semifinale contro l'Italia, al via nel mezzogiorno di Malaga (diretta Rai Due e Sky Sport). Gli azzurri e Filippo Volandri dovranno guardarsi anche da questo, oltre che dalle qualità di una squadra che non è soltanto Novak Djokovic. Certo, il numero 1 del mondo sposta (e di molto..) gli equilibri, un po' come Sinner per noi, ma anche loro hanno diverse opzioni su chi mettergli accanto. Il favorito è Miomir Kecmanovic, reduce dal bel successo contro Jack Draper, forse più adatto di Laslo Djere e Dusan Lajovic ai campi veloci. “L'Italia ha molta scelta, ma anche noi.. forse anche di più – ha detto il capitano Viktor Troicki – ci siamo allenati bene sia qui che a Belgrado. Alla fine siamo io, Tipsarevic e Bozoljac a decidere chi va in campo in base allo stato di forma e alle caratteristiche degli avversari. Non sappiamo chi sceglieranno gli italiani, anche se possiamo provare a indovinarlo”.

Rispetto al match contro l'Olanda, gli scenari sono totalmente diversi: l'equilibrio è enorme in entrambi i singolari. Sinner è probabilmente l'unico che in questo momento può giocarsela contro il miglior Djokovic, e qualsiasi combinazione tra numeri 2 produrrà un match teso e combattuto. Nel doppio, quanto visto giovedì farebbe preferire l'Italia, specie con un Sinner così competitivo. Ma Italia-Serbia non si giocherà soltanto in campo, bensì anche nelle teste dei giocatori. E quelle dei nostri avversari sono particolarmente calde, soprattutto dopo la giornata dei quarti. Novak Djokovic è infuriato perché gli hanno chiesto un prelievo del sangue prima del match, interrompendo i sacri rituali pre-partita (che nel suo caso sono ancora più accentuati).

ASICS ROMA
Nel momento in cui scriviamo, i bookmakers vedono la Serbia favorita per il passaggio del turno con un margine a nostro avviso eccessivo: 1.50 contro 2.50 circa.

Alle sue rimostranze, gli hanno detto che dopo l'incontro sarebbe stato troppo tardi. E così la rabbia ha fatto capolino, anche perché da quelle parti – per ragioni storiche e culturali – hanno un po' la sindrome dell'accerchiamento. Anche l'agenzia antidoping serba ha chiesto chiarimenti sulle modalità di questo prelievo. “Farlo tardi non sarebbe stato un problema, perché venerdì avremmo comunque avuto un giorno di riposo” ha detto Djokovic. Ma non finisce qui: la federtennis del Kosovo ha protestato vivacemente per la canzone che ha accompagnato l'ingresso in campo del team serbo. Il pezzo si chiama Veseli se srpski rode ed è eseguito da Danica Crnogorčević: si tratta di una canzone di forte stampo nazionalista, che secondo i kosovari possiede alcuni passaggi addirittura neonazisti.

Chissà se la protesta formale presso l'ITF produrrà un cambio di scaletta a mezzogiorno di oggi, quando Djokovic e company rimetteranno piede in campo. Davvero dovesse essere imposto un divieto, possiamo soltanto immaginare la rabbia dei serbi, pronti a scaricarla sul campo. Come se ne avessero bisogno: dopo la vittoria contro Draper, Miomir Kecmanovic (che insieme a Djere è di gran lunga il più moderato del gruppo) ha rivelato che i vecchi hanno mostrato nello spogliatoio un filmato motivazionale per caricare ancora di più i giovani. “È stata un'idea di Djokovic – ha confermato Troicki – rivedere la immagini del passato ha creato emozioni speciali. Non condivideremo il contenuto di questo video, ma è stato speciale vederlo”.

Novak Djokovic ha vinto la Coppa Davis nel 2010. Ad oggi, è l'unico successo della Serbia (Foto di Felice Calabrò)

La canzone che ha accompagnato l'ingresso in campo dei serbi... e ha fatto arrabbiare la federtennis kosovara

Insomma, avremo a che fare con una squadra forte ma con un grado di motivazione enorme, non troppo distante dal fanatismo. Per loro può essere un'arma a doppio taglio: se la benzina psicologica può stimolare a lottare su ogni palla, può anche paralizzare i muscoli per via delle aspettative. Nel momento in cui scriviamo, i bookmakers vedono la Serbia favorita per il passaggio del turno con un margine a nostro avviso eccessivo: 1.50 contro 2.50 circa. Evidentemente danno per scontato il successo di Djokovic e pensano che i serbi riescano a portare a casa un altro punto, ma la realtà è molto più sfumata. E allora, cosa fare per cambiare il paradigma? Molto dipenderà dalla bravura di Filippo Volandri nell'azzeccare il singolarista da affiancare a Sinner, tenendo conto che Lorenzo Sonego ha convinto in doppio e probabilmente è la sua prima scelta per l'eventuale match decisivo. Ma affidarsi esclusivamente a due giocatori per un match così importante può essere rischioso.

E allora potrebbe esserci spazio per la conferma di Arnaldi (la cui prestazione contro Van de Zandschulp ha convinto, al di là del risultato), mentre è più difficile l'inserimento di Musetti, per quanto il suo gioco ben si adatti a quello di Kecmanovic, peraltro battuto due volte su due. Vincere il primo singolare cambierebbe le carte in tavola, mettendo infinita pressione su Djokovic e aprendo la strada a un doppio che non ci vedrebbe sfavoriti, perché la Serbia non ha specialisti e Nole, in tutta la sua carriera, non ha mai brillato nella specialità. Non crediamo che schiererebbero il giovanissimo Hamad Medjedovic, che è un protetto di Djokovic ma non ha nessuna esperienza. Il candidato potrebbe essere Dusan Lajovic, che però non è un fulmine di guerra... Insomma, sarà una partita a scacchi, come ha correttamente detto Volandri alla vigilia. Speriamo che sia l'Italia ad avere in mano l'ultima mossa.