The Club: Bola Padel Roma
MASTERS 1000 PARIGI BERCY

Musetti Show. E il sogno di Malgara si sta avverando

Nel 1988, l'aspirante candidato alla presidenza FIT annunciò l'obiettivo di creare tre top-20 ATP. Giulio Malgara rinunciò a sfidare Paolo Galgani, ma 34 anni quel sogno è ormai realtà: per concretizzarsi in questi giorni, Lorenzo Musetti dovrà battere Novak Djokovic dopo aver superato Casper Ruud con una prestazione... artistica.

Riccardo Bisti
4 novembre 2022

Sono arrivati a vivisezionare il suo colpo, raccontandocelo in ogni dettaglio statistico. È normale che sia così, perché il rovescio di Lorenzo Musetti sta diventando un'icona del tennis mondiale. Sempre meno utilizzato nel circuito maschile, risalta ancora di più quando il carrarino vince una partita importante. 16 dei 38 colpi vincenti contro Casper Ruud sono arrivati da quella parte, segno che gli avversari devono pensarci due, tre, quattro volte prima di spingere sul suo lato sinistro, solitamente il più cercato nello scambio da fondocampo. Battendo Ruud col punteggio di 4-6 6-4 6-4, Lorenzo ha raccolto a Parigi Bercy la sua prima vittoria contro un top-5 ATP. Per carità, il norvegese sembra in riserva atletica dopo un stagione giocata a tutta birra, e culminata con due finali Slam. Ma i dati statistici ricorderanno una vittoria di prestigio, numericamente la più importante della sua carriera. Per la verità, la finale di Amburgo contro Carlos Alcaraz aveva un peso specifico maggiore.

E poi Musetti aveva già battuto un altro paio di top-10 (Diego Schwartzman e Felix Auger-Aliassime). Questa vittoria, dunque, splende soprattutto sul piano statistico. Ma brilla perché arriva in un periodo in cui i due migliori azzurri stanno vivendo un periodo difficile. Matteo Berrettini sta affrontando l'ennesimo acciacco, mentre Jannik Sinner ha perso al primo turno, pure lui in preda a una condizione atletica non perfetta. Per questo, pensare a una candidatura di Musetti da titolare a Malaga è sempre più lecito. Noi l'avevamo intuito già qualche settimana fa, adesso la questione è entrata nel dibattito nazionale. Ci sarà tempo per pensarci: adesso va celebrato un successo dall'immenso valore estetico, anche perché il tennis di Musetti – senza offesa per il norvegese – è ben più spettacolare di quello di Ruud.

ASICS ROMA
«Sono contento che il lavoro fatto negli ultimi mesi stia pagando. Ho capito che i risultati arrivano soltanto con il lavoro continuo e costante» 
Lorenzo Musetti

I numeri del rovescio di Musetti nel match contro Casper Ruud

Il bello è che l'azzurro sta dando sempre più concretezza alla sua tecnica. Gli ultimi mesi stanno certificando che il lavoro atletico sta dando i suoi frutti. Numero 59 ATP a inizio stagione, Musetti sta rincorrendo Holger Rune, suo avversario designato alle imminenti Next Gen Finals. Il danese non si ferma più, specie da quando c'è Patrick Mouratoglou al suo angolo, ma Lorenzo non vuole essere da meno. Dopo un inizio di stagione complicato (era sceso al numero 83 ad aprile), ha messo il turbo negli ultimi mesi. Adesso è numero 23 ATP e i 180 punti già intascati a Parigi non gli permetteranno ancora di scalare posizioni, ma lo hanno fatto avvicinare a chi gli sta davanti. Se dovesse vincere la prossima partita, entrerà tra i top-20 per la prima volta, superando Nick Kyrgios, Roberto Bautista e Karen Khachanov.

Ma non sarà semplice, anzi, è atteso dalla sfida più dura possibile: un anno e mezzo dopo l'incrocio del Roland Garros, troverà di nuovo Novak Djokovic. Le immagini di quella partita sono ancora negli occhi degli appassionati: affidandosi al suo gioco a tutto campo, sublimato dal rovescio, Musetti si era portato avanti due set, salvo poi crollare e alzare bandiera bianca sul 4-0 al quinto. Era in riserva atletica. Oggi possiede un'altra carrozzeria, anche se il match di Bercy non sarà così impegnativo sul piano fisico. Però presenterà altre complessità: la terra battuta gli è certamente più amica del cemento indoor, almeno nell'incrocio tecnico contro Novak Djokovic, vero Re del tennis mondiale al di là di una classifica che premia Carlos Alcaraz. Per questo, sarà molto interessante vederli uno contro l'altro. Un secondo esame di maturità dopo quello contro Ruud (passato a pieni voti).

Lorenzo Musetti è a un passo dai top-20 ATP

I gioielli di Musetti nel giovedì di Parigi-Bercy

Contro il norvegese, Musetti ha dato l'impressione di superiorità anche nel primo set, laddove è stato il primo ad avere chance, ma nel decimo game ha commesso qualche pasticcio che ha spinto avanti l'avversario. No problem, ha continuato a macinare tennis senza colpo ferire, strappandogli tre volte il servizio nei restanti due set e dando un notevole segnale d'autorità nell'ultimo game, tenuto a zero e con quattro punti giocati alla grande: passante, demivolèe, ace e volèe vincente a chiudere, naturalmente di rovescio.

“Penso che abbiamo giocato una grande partita fino alla fine – ha detto Musetti – Casper ha giocato tanti splendidi colpi, stava giocando bene e ho dovuto esprimermi al meglio per vincere. Sono felice che il duro lavoro che sto facendo mi stia facendo migliorare. È una vittoria di cui sono orgoglioso". Il grande pubblico si sta accorgendo di lui, ogni secondo di più. E ormai l'Italia è prossima ad avere tre top-20 ATP. Guarda caso, lo stesso obiettivo sparato da Giulio Malgara a un'assemblea FIT di fine anni '80, quando si era candidato a presidente (poi rinunciò a sfidare Paolo Galgani, che vinse nonostante un recente commissariamento e la candidatura alternativa di Nicola Pietrangeli). Quando pronunciò questa frase, si alzarono ululati e fischi. Oggi è tutto vero. E si può ancora migliorare.