The Club: Bola Padel Roma
ROLAND GARROS

La scalata dell'Everest

Novak Djokovic detronizza Rafael Nadal e gli rifila la terza sconfitta in 108 match al Roland Garros. Quattro ore di tennis-videogame hanno permesso di violare il coprifuoco di Parigi. In finale troverà Tsitsipas.

Riccardo Bisti
11 giugno 2021

In preda all'esaltazione post-match, forse Novak Djokovic non ha realizzato l'importanza della sua vittoria contro Rafael Nadal al Roland Garros. Per la prima volta, c'è stata la sensazione – netta – della fine di un'epoca. Nadal aveva già perso due volte a Parigi, una contro di lui, ma lo spagnolo si era sempre ripreso lo scettro, il trono, tutto. E sembravano non esserci grosse premesse di ribaltone, alla vigilia di un match talmente bello che ha spinto gli organizzatori a lasciare il pubblico sugli spalti nonostante fosse scattata l'ora del coprifuoco, che tanto aveva fatto arrabbiare durante Djokovic-Berrettini. Stavolta i 5.000 fortunati sono rimasti dentro. E c'era un'atmosfera fantastica, elettrica, da far venire la pelle d'oca a Mischa Zverev, inviato di Eurosport, che quasi non trovava le parole per descrivere l'ambiente. Emozione sincera, viva, nonostante poche ore prima avesse patito la delusione per la sconfitta del fratello (KO in cinque set contro Stefanos Tsitsipas nella prima semifinale).

Erano le 23.20 quando Djokovic ha alzato le braccia al cielo, in una libidine psicologica mai provata, paragonabile solo a quando ha battuto Federer nella storica finale di Wimbledon 2019. Niente esultanza sfrenata, ma solo gli occhi della gioia. Della libidine pura. Battere Nadal a Parigi è un'impresa stratosferica. Ci sono volute quattro ore e ventidue minuti per sigillare il 3-6 6-3 7-6 6-2 finale, reso ancora più impressionante dalla partenza-shock. Nonostante diversi game combattuti, si è trovato sotto 5-0. E la mente è volata, inevitabilmente, alla finale del 2020, (stra)vinta da Nadal con un 6-0 nel primo set. Però le sensazioni erano diverse, erano speciali. “Anche se mi sono trovato in svantaggio non ero preoccupato, perché stavo colpendo molto bene la palla”. Per Djokovic è stato importante vincere tre game nel primo set, evitare il cappotto e trovare un po' di fiducia.

ASICS ROMA
"È stata la mia più bella partita al Roland Garros. Una delle tre migliori della mia carriera"
Novak Djokovic

La fantastica vittoria di Novak Djokovic

Eppure i numeri erano ancora contro di lui: nei precedenti 57 scontri diretti, per 50 volte chi aveva vinto il primo set aveva vinto la partita. L'ultimo a sovvertire la tradizione era stato Nadal, nel 2014, proprio in finale a Parigi. Dopo essersi aggiudicato il secondo set con una tattica più aggressiva (non ha cercato di obbligare Nadal al tergicristallo, ma spingeva duro verso un angolo per aprirsi il campo dall'altra parte), il serbo ha prodotto il massimo sforzo in un terzo set da urlo. Un tennis fantastico, da videogame, una battaglia tra pesi massimi. È stato uno dei più belli della loro rivalità, condito da quattro break.

Lì il match è girato: Nadal ha avuto un setpoint sul 6-5 (annullato bene da Djokovic), ma ha grossi rimpianti per una clamorosa volée sbagliata sul 4-3 del tie-break. Una mazzata tremenda, soprattutto sul piano mentale. Una ferita che Rafa non è riuscito a rimarginare, nonostante abbia preso un break di vantaggio in avvio di quarto. Niente da fare, ormai il vento era cambiato. Due grandi campioni come Andy Murray ed Andy Roddick hanno espresso la loro ammirazione via Twitter. “Non si può esprimere un tennis sulla terra migliore di questo. È perfetto” ha scritto Murray. “A questo punto, è una delle più belle partite che abbia mai visto” ha sottolineato Roddick. E se lo dicono due ex numeri 1, beh, c'è da crederci.

Lunedì prossimo, Novak Djokovic festeggerà 325 settimane al numero 1 ATP

Nella semifinale del 2020, Stefanos Tsitsipas aveva costretto Djokovic al quinto set. Otto mesi dopo, i due si ritroveranno in finale

Con questo successo, Djokovic si è portato sul 30-28 negli scontri diretti, ma soprattutto si è messo in ottima posizione per la conquista del 19esimo Slam, che lo porterebbe una sola lunghezza da Federer e lo stesso Nadal. E la prospettiva di giocarne un altro tra due settimane. “È stata la mia più bella partita qui a Parigi, e una delle tre migliori in carriera – ha detto Nole – considerando la qualità del tennis e il mio avversario, il più impegnativo della mia carriera e che su questo campo è stato la forza dominante negli ultimi 15 anni”. Adesso sfiderà Tsitsipas in un match in cui partirà favorito, non fosse che per il greco è la prima finale Slam.

Per lui sarà addirittura la 29esima. “Non è la prima volta che gioco una semifinale epica e poi devo tornare in campo dopo meno di 48 ore: le mie capacità di recupero sono piuttosto buone, e lo sono state per tutta la mia carriera”. Come a dire che la tenuta atletica non è una preoccupazione. I precedenti dicono 5-2 Djokovic, il quale ha vinto gli ultimi due, entrambi giocati sulla terra battuta. Però sono stati molto combattuti (Parigi 2020 e Roma 2021). Djokovic lo sa, e non commetterà certo errori nell'approccio al match. Non sappiamo se la sua affannosa corsa verso il GOAT troverà compimento. Ma è certo che questa elettrica notte parigina è stata un passaggio cruciale. L'ha detto anche lui: “Uno di quei match che ricorderai per tutta la vita”.

ROLAND GARROS 2021 – SEMIFINALI
Stefanos Tsitsipas (GRE) b. Alexander Zverev (GER) 6-3 6-3 4-6 4-6 6-3
Novak Djokovic (SRB) b. Rafael Nadal (SPA) 3-6 6-3 7-6 6-2