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LA STORIA

Il curioso caso di Jasmine Paolini

Le tre wild card FIT per gli Internazionali femminili sono andate a Giorgi, Trevisan e Cocciaretto. L'utilizzo di criteri soggettivi penalizza la giocatrice forse più meritevole: Jasmine Paolini. La toscana "paga" le buone prestazioni a Saint Malo e un atteggiamento sempre corretto e silenzioso.

Riccardo Bisti
8 maggio 2021

Jasmine Paolini non giocherà gli Internazionali BNL d'Italia. Battendo Anna Karolina Schmiedlova, ha raggiunto le semifinali al torneo WTA 125 di Saint Malo, in Francia. Quando scenderà in campo contro Varvara Gracheva, al Foro Italico saranno già in corso le qualificazioni. Non possedendo il dono dell'ubiquità, la 25enne di Bagni di Lucca dovrà rinunciare al torneo più importante per una giocatrice italiana. A rendere ancora più paradossale la sua assenza, il fatto che nelle ultime cinque edizioni-disastro per l'Italia in gonnella, abbiamo vinto una sola partita nel tabellone principale. Non l'ha vinta Sara Errani, né Camila Giorgi, o magari una Francesca Schiavone all'ultimo ruggito. L'ha vinta Jasmine Paolini lo scorso anno, battendo Anastasija Sevastova. Tra main draw e qualificazioni, quest'anno giocheranno otto italiane ma non Jasmine, numero 103 WTA e numero 3 d'Italia. Com'è stato possibile? Tutto nasce dalla scelta delle wild card, gli inviti a disposizione degli organizzatori per premiare giocatrici che non avrebbero diritto di classifica.

Le tre wild card per il tabellone principale sono andate a Camila Giorgi (n.81 WTA), Martina Trevisan (100) ed Elisabetta Cocciaretto (112). Penalizzata la Paolini, che pure aveva ottime credenziali. Le avevano concesso una wild card per le qualificazioni, che peraltro non sarebbe servita perché avrebbe conunque ottenuto l'accesso diretto. Andando avanti a Saint Malo, tuttavia, è impossibilitata a giocarle. Sarebbe stato diverso se le avessero concesso una wild card per il tabellone principale. Cerchiamo di capire le ragioni di questa scelta e, soprattutto, se sono stati commessi eventuali errori. Partiamo dal maschile: le quattro wild card per il tabellone principale sono state distribuite in rigoroso ordine di classifica, senza tenere conto dello stato di forma: Stefano Travaglia, Lorenzo Musetti, Salvatore Caruso e Gianluca Mager. La scelta aveva fatto arrabbiare Marco Cecchinato, che dopo l'eliminazione a Madrid non ha esitato a manifestare il suo disappunto via Instagram. Martedì scorso, durante la presentazione del torneo, Angelo Binaghi disse che l'ultimo invito sarebbe andato a Mager o Cecchinato.

ASICS ROMA
"Se Cecchinato ha avuto la possibilità di superare Mager, anche la Paolini avrebbe avuto lo stesso diritto"

Jasmine Paolini ha battuto due volte Daria Kasatkina: l'ultima la scorsa estate, a Palermo

“Siamo in attesa di vedere come va il torneo di Madrid” ha chiosato il presidente FIT. Visto che alla Caja Magica era rimasto in gara solo Cecchinato, l'unica ragione di dubbio era un eventuale sorpasso del siciliano ai danni del ligure. Cecchinato l'avrebbe firmato in caso di piazzamento negli ottavi. Non appena è stato sconfitto a Madrid hanno ufficializzato l'invito a Mager: giusto o sbagliato che sia, il criterio utilizzato per l'assegnazione delle wild card è stato quello della classifica ATP. Tra l'altro, Cecchinato è poi entrato di diritto nelle qualificazioni. Per assegnare la wild card lasciata libera, gli organizzatori hanno premiato Gian Marco Moroni (n.248 ATP), sconfitto da Flavio Cobolli nello spareggio giocato qualche giorno fa a Tirrenia. Bypassato il sistema di classifica utilizzato per il main draw, visto che Moroni è preceduto nel ranking ATP da Federico Gaio, Alessandro Giannessi, Paolo Lorenzi, Thomas Fabbiano, Lorenzo Giustino e Roberto Marcora. Il criterio è comunque accettabile perché è stato premiato chi è arrivato (quasi) in fondo al Torneo di Selezione. Ma veniamo al femminile. In questo caso, il criterio di classifica è stato disatteso. Oltre a Camila Giorgi e Martina Trevisan, è stata premiata Elisabetta Cocciaretto, la cui classifica (per ora) è peggiore di quella della Paolini.

I motivi sono intuibili: la marchigiana è l'unica under 21 italiana che sembra avere un potenziale da top-100 (forse anche qualcosa di più) in tempi brevi. Inoltre ha vinto due buoni match in BJK Cup, a Cluj-Napoca. Tuttavia, ci si domanda come mai per gli uomini sia stato adottato un criterio e per le donne uno completamente diverso, peraltro escludendo chi – più di tutte e senza alcuna discussione – avrebbe meritato la wild card: Sara Errani. Ma torniamo alla Paolini: così come Mager e Cecchinato hanno cercato fortuna a Madrid, hanno fatto lo stesso Jasmine e Martina Trevisan a Saint Malo. La Trevisan ha perso subito contro la Bolsova, esponendosi alla possibilità di un sorpasso in classifica da parte dell'amica-corregionale. Situazione identica a quella vissuta a Madrid: infatti, il sorpasso si concretizzerà se la Paolini dovesse battere la Gracheva (attualmente Jasmine ha 825 punti WTA, che diventeranno 862 in caso di passaggio in finale e 928 se dovesse vincere il torneo. La Trevisan ne ha 843). Se Cecchinato ha avuto la possibilità di superare Mager, anche la Paolini avrebbe avuto lo stesso diritto. Obiezione: a Cecchinato sarebbe bastato arrivare negli ottavi, delineando la situazione entro giovedì. Al contrario, la Paolini avrebbe bisogno di arrivare in finale in Bretagna per ottenerlo, non più in tempo utile. In realtà la questione si poteva risolvere facilmente: non assegnare la wild card e aspettare venerdì, dandola automaticamente alla Paolini in caso di semifinale a Saint Malo e “virando” la Trevisan nelle qualificazioni. Non c'era alcun obbligo di comunicare tutto e subito.

Amiche, corregionali e compagne di BJK Cup, Martina Trevisan e Jasmine Paolini sono separate da pochissimi punti nella classifica WTA

Prima dell'Australian Open, la Paolini si era presa lo scalpo di Qiang Wang

A prescindere dal sorpasso in classifica, sarebbe stato un gesto di sensibilità e cultura sportiva, privilegiando la giocatrice più in forma. Tra l'altro, la Paolini – a parere di scrive – l'avrebbe meritata a prescindere per i risultati nel 2021. La WTA Race (la classifica che tiene conto dei soli risultati stagionali) la colloca in 94esima posizione, mentre la Trevisan è addirittura 173, anche alle spalle di Giulia Gatto Monticone (133) e Bianca Turati (155). Dopo l'emozionante exploit a Parigi, Martina ha un bilancio di due vittorie e nove sconfitte. Ha battuto solo Arina Rodionova nelle qualificazioni di Dubai e Mihaela Buzarnescu in BJK Cup (peraltro dopo aver annullato due matchpoint). In virtù di questo, le scelte sembrano un po' troppo penalizzanti per la Paolini, che avrebbe meritato almeno la par-condicio rispetto agli uomini. Ma c'è di più: con la Errani entrata di diritto nelle qualificazioni, la sua wild card è stata assegnata.... in ordine di classifica! Dopo che la WC della Paolini è andata a Bianca Turati, semifinalista a Formia, è stata premiata Giulia Gatto Monticone e non Lisa Pigato che – secondo il criterio utilizzato tra gli uomini – ne avrebbe avuto diritto in quanto altra semifinalista nel Torneo di Selezione.

In sintesi, questi sono stati i criteri utilizzati per l'assegnazione delle wild card per gli Internazionali BNL d'Italia 2021.

Tabellone Principale Uomini – Classifica ATP
Tabellone Principale Donne – Criteri soggettivi
Qualificazioni Uomini – Priorità al torneo di selezione
Qualificazioni Donne – Torneo di selezione e poi Classifica WTA

Quattro criteri per quattro tabelloni. Nulla di scandaloso, ci mancherebbe, ma diversi esclusi avrebbero ottime ragioni per lamentarsi. Il caso più eclatante, tuttavia, rimane quello della Paolini. La ragazza di Bagni di Lucca, cresciuta col maestro Ivano Pieri (padre delle giocatrici Jessica e Tatiana), si può definire per buona parte un prodotto federale: dal 2011 al 2016 ha lavorato al Centro FIT di Tirrenia (all'epoca non era ancora stato inaugurato Formia) e ormai da diversi anni fa parte del giro della BJK Cup, in cui spesso è stata chiamata a giocare. Disponibile, silenziosa, tranquilla, ha sempre accettato senza fiatare le scelte del capitano anche quando è stata esclusa. Insomma, un atteggiamento ben diverso da quello che ha portato l'entourage di Camila Giorgi a diversi scontri con la federtennis, peraltro scivolati in più occasioni tra processi sportivi, sentenze e accuse reciproche. Per questo, fossimo in Jasmine Paolini, oggi saremmo delusi. Molto delusi.