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AUSTRALIAN OPEN

I segreti di Sebastian Korda

50 colpi vincenti seppelliscono Daniil Medvedev: con una prestazione super, Sebastian Korda si propone come il nome nuovo del 2023. Il segreto? Un  tennis piatto e potente e la capacità di restare positivo. “Ormai ho abbandonato ogni pensiero negativo, anche nella vita di tutti i giorni”. E c'è un coach-ombra come Andre Agassi...

Riccardo Bisti
20 gennaio 2023

“Tira forte e colpisce la palla con grande anticipo. Se io facessi qualcosa del genere, sarei numero 700 del mondo”. Quella di Daniil Medvedev è un'investitura. Molti pensano che Sebastian Korda sia il più talentuoso della new wave americana, ma il figlio di Petr non aveva ancora ottenuto una vittoria da copertina. C'era andato vicino contro Nadal a Indian Wells, poi contro Djokovic ad Adelaide. Ma intanto cresceva, imparava e non vedeva più i big come icone da guardare con deferenza. Nel 2020 chiese a Nadal di autografargli una maglietta dopo averci perso negli ottavi al Roland Garros, ma oggi è cambiato tutto. Quel ragazzo è diventato una realtà e il successo contro il finalista in carica (7-6 6-3 7-6 lo score) cambia per sempre la sua immagine. E c'è da credere che a breve si toglierà lo status di peggiore atleta in famiglia. “Non so quale sarà la mia classifica, ma mia madre è stata numero 26 del mondo, mio padre 2, mia sorella Nelly addirittura numero 1 nel golf. E Jessica è stata numero 6. Direi che sono assolutamente il peggior atleta in famiglia!”.

Lo ha detto nell'intervista sul campo dopo una partita perfetta, in cui ha disinnescato le convinzioni di Medvedev, rilandogli tre set a zero senza che il russo giocasse una cattiva partita. Le qualità tecniche le ha ben descritte Medvedev, ma Korda è cresciuto sul piano mentale, quasi filosofico. Ha abbandonato i pensieri negativi e cerca di vivere ogni esperienza come positiva. “Ormai non ho più pensieri negativi – ha detto con orgoglio – non mi vengono nemmeno se devo aspettare la transportation per recarmi ai campi, oppure se devo pranzare. È una delle cose più importanti che stia facendo. Il mio nuovo motto è che l'energia positiva supera quella negativa. È lo stesso durante un match: devi andare avanti come se niente fosse, anche nei momenti difficili”. Gli è riuscito nel primo e nel terzo set, quando Medvedev lo aveva riacchiappato e costretto a giocare per due volte il tie-break. Nessun problema: Sebi li ha vinti entrambi e ha raggiunto gli ottavi sullo stesso campo in cui papà Petr vinceva il suo unico Slam, venticinque anni fa.

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«Il mio nuovo motto è che l'energia positiva supera quella negativa. È lo stesso durante un match: devi andare avanti come se niente fosse, anche nei momenti difficili» 
Sebastian Korda

La personalità con cui Sebastian Korda ha chiuso il match contro Medvedev

Lo stesso campo in cui il suo mentore Andre Agassi ha vinto per quattro volte. Tra i due si è creato un legame speciale, al punto che si sentono tutti i giorni. “Ci siamo scritti in questi minuti, anche se nell'ultimo messaggio mi ha detto che sarebbe andato a letto...”. La collaborazione con Andre (vincitore nel 1995, 2000, 2001 e 2003) risale ai mesi più duri della pandemia, quando è stato ospitato a Las Vegas e si è allenato con lui, sia dentro che fuori dal campo. “È una delle persone più importanti della mia crescita, sia come tennista che come essere umano. Trascorriamo molto tempo insieme”. E poi c'è Radek Stepanek, che insieme ad Agassi aveva allenato Djokovic nel momento peggiore della sua carriera. Il progetto non ha funzionato, ma con Korda è tutto diverso. Intanto, il legame con la famiglia: anni fa, Stepanek era allenato proprio da papà Petr.

“Io ho due sorelle e lui era un po' il mio fratello maggiore – racconta Sebastian – andavamo in montagna a sciare e mi portava con sé ai tornei. Sotto la sua ala protettrice mi portava negli spogliatoi, nei ristoranti giocatori, mi ha fatto conoscere lo stile di vita dei tennisti... Il mio successo attuale parte in quei momenti. Lo ringrazio di avermi fatto stare con lui”. E allora, dopo lo scorso Us Open, gli ha chiesto di allenarlo. Per la verità, Stepanek non aveva troppa voglia di viaggiare. Ha messo su famiglia con Nicole Vaidisova e si è dedicato agli affari, commercializzando un additivo per carburanti che riduce le emissioni di CO2 – pare – di decine di punti percentuali. “Sono contento che i miei figli siano nati dopo la mia carriera, perché altrimenti non avrei potuto dedicare loro troppo tempo” diceva Stepanek un anno fa. Ma come fai a dire di no a un Korda? E così è iniziato un progetto a lungo termine, con una sola condizione: inserire un altro elemento che lo segua sempre, togliendo a Radek lo stress del full-time.

Radek Stepanek è una figura cruciale nella vita e nella carriera di Sebastian Korda

"Sono di gran lunga il peggior atleta in famiglia" dice Korda. Non sarà così ancora per molto...

La scelta è ricaduta su un altro Stepanek, Martin. Non ha legami di parentela con Radek ma ha una buona reputazione come tecnico, avendo seguito – tra gli altri – Tomas Berdych e Borna Coric. “Lui e Radek sono tra le persone che mi hanno aiutato a pensare sempre positivo – dice Sebastian – oltre a mia madre, che quando giocava aveva una vera poker face. Non si capiva mai cosa le passasse per la testa. Per ricambiare Stepanek, magari un giorno allenerò le sue due figlie se dovessero giocare a tennis”. Con questo staff (supervisionato dal manager Patricio Apey, che curava gli interessi del padre e fa altrettanto con le sorelle), Sebastian Korda è pronto a diventare un top-player. Dopo la finale persa ad Adelaide aveva detto che gli piacerebbe chiudere il 2023 tra i top-20, magari tra i top-15. Quello che ha mostrato contro Djokovic (che ha dovuto annullare un matchpoint) e contro Medvedev fa pensare che possa ambire a qualcosa di più.

E poi l'Australia è un posto speciale: papà ha vinto il torneo nel 1998, la sorella maggiore Jessica si è presa l'Australian Open di golf nel 2012, la minore Nelly l'ha imitata nel 2019 e lui ha conquistato la prova junior nel 2018, con tanto di imitazione della famosa sforbiciata di papà. “Dovremmo prendere la residenza o almeno una casa in Australia – sorride Korda, fidanzato con Ivana Nedved, figlia dell'ex calciatore di Lazio e Juventus – la gente è appassionata, sono amichevoli e ti fanno sentire a casa. Mio padre e le mie sorelle hanno sempre amato venire qui. Io spero di migliorare quello che ho fatto da junior”. Migliorare significherebbe vincere il torneo: missione difficile, anche perché il prossimo avversario sarà Hubert Hurkacz. “Lo conosco bene, ha uno dei migliori servizi del circuito. Ogni tanto ci alleniamo insieme e quando accade vince sempre il torneo, gli ho fatto parecchie battute su questo”. Partita difficile, certo, ma Sebastian Korda ha un grande vantaggio: la maggior parte dei match che gioca vengono decisi dalla sua racchetta. “Vero. L'esito di una partita dipende spesso da quello che faccio io”. Hai detto niente.