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IL CASO

“Australian Open, vergogna!”

Sconcerto e indignazione per la scelta degli organizzatori dell'Australian Open: negata una wild card a John Millman, all'ultimo torneo in carriera. Per privilegiare giocatori con meno appeal, gli negano un'ultima passerella laddove aveva quasi battuto Federer.

Riccardo Bisti
7 gennaio 2024

L'assegnazione delle wild card è spesso oggetto di discussione e polemiche, soprattutto nei tornei importanti. Non ha fatto eccezione l'Australian Open 2024, che in queste ore ha ufficializzato gli ultimi inviti per il tabellone principale. Premessa: tre delle otto WC per ciascun tabellone sono già “prenotate”: due riguardano lo scambio con la federtennis francese e quella americana, mentre una è riservata alla zona Asia-Pacifico (e in India c'è stata un pizzico di polemica per la scelta di non proporre Sumit Nagal). Gli organizzatori, dunque, ne hanno in mano cinque. Come è logico, hanno privilegiato i giocatori di casa. Tra gli uomini sono stati invitati soltanto giocatori australiani, mentre tra le donne c'è stata l'eccezione di Caroline Wozniacki, ex vincitrice di questo torneo, e che proprio a Melbourne aveva annunciato il suo primo ritiro. Partiamo dalle donne: le quattro invitate australiane sono Kimberly Birrell, Olivia Gadecki, Taylah Preston e Daria Saville. Manca Arina Rodionova, numero 1 australiana nel ranking WTA. “Vorrei poter dire che sono sopresa. Ma onestamente, la soddisfazione di realizzare tutto da sola, nonostante queste cose... ne vale la pena. Ci vediamo alle qualificazioni e sono carica per questoha scritto su Twitter.

Detto che la Rodionova è destinata a diventare la giocatrice più anziana di sempre a entrare per la prima volta tra le top-100 WTA, gli organizzatori hanno scelto di premiare Daria Saville (ex Gavrilova). Vittima di un grave infortunio al ginocchio nel settembre 2022, è tornata a giugno ed è risalita al numero 209 WTA, mostrando un buon livello al torneo di Brisbane. Pur comprendendo la delusione della Rodionova, la scelta non è scandalosa. La Saville è più forte di lei, è più giovane, vanta un passato da top-20 WTA e ha avuto una carriera piena di infortuni. In tutta onestà, se c'è un'australiana in grado di infilare una sorpresa... è lei. Tra l'altro vanta già due piazzamenti negli ottavi a Melbourne (2016 e 2017), poi è stata travolta dalla sfortuna. Prima della rottura del crociato a Tokyo, aveva saltato oltre un anno tra il 2019 e il 2020 per problemi al tendine d'achille. Insomma, è giusto averla premiata. Semmai c'è sorpresa – e anche un pizzico di sconcerto – per la decisione di escludere John Millman dal singolare maschile.

Le wild card dell'AustralIan Open 2024

Ecco la lista completa degli inviti per i main draw dell'imminente Australian Open

SINGOLARE MASCHILE
James Duckworth (AUS)
Marc Polmans (AUS)
Adam Walton (AUS)
Jason Kubler (AUS)
James McCabe (AUS)
Shang Juncheng (Asia Pacifico)
Patrick Kypson (scambio con USTA)
Arthur Cazaux (scambio con FFT)

SINGOLARE FEMMINILE
Caroline Wozniacki (DEN)
Kimberly Birrell (AUS)
Olivia Gadecki (AUS)
Taylah Preston (AUS)
Daria Saville (AUS)
Mai Hontama (Asia Pacifico)
McCartney Kessler (scambio con USTA)
Alize Cornet (scambio con FFT)

I cinque inviti sono andati a James Duckworth, Marc Polmans e Adam Walton (ufficializzati qualche settimana), mentre gli ultimi sono stati assegnati a Jason Kubler e James McCabe. Tra i richiedenti c'era anche Fabio Fognini, ma lo stesso Fabio ci aveva confidato di non nutrire troppe speranze (per inciso, la sua stagione inizierà col Challenger di Quimper). Nessun dubbio sull'invito a Kubler: come la Saville, ha avuto una carriera densa di sfortune. Inoltre è tra i primi esclusi dal cut-off ed è campione in carica del tabellone di doppio. Crediamo che abbiano atteso fino all'ultimo perché volevano accertarsi che non fosse ammesso di diritto. Ci sta. L'ultimo invito è andato al giovane James McCabe, classe 2003 e numero 272 ATP. Sul sito del torneo, la scelta viene giustificata così: “McCabe, un ventenne di Sydney che ha migliorato la sua classifica di oltre cento posizioni nel 2023, farà il suo debutto nel Grande Slam. Il numero 272 del mondo è andato molto vicino a sconfiggere Dominic Thiem nelle qualificazioni di Brisbane”.

Gli organizzatori sono legittimati a invitare chi vogliono, ma la scelta di McCabe al posto di Millman sembra davvero un'ingiustizia. Nulla contro il prescelto, ma i numeri dicono che non avrebbe nemmeno una classifica sufficiente per giocare le qualificazioni. Al contrario, per Millman sarà l'ultimo torneo in carriera. Classe 1989, ha scritto pagine emozionanti nella storia recente del tennis australiano, sublimate dal quarto di finale allo Us Open 2018 (con tanto di vittoria su Roger Federer). Ma si è fatto notare in più occasioni anche a Melbourne, in particolare nel 2020, quando arrivò a un passò dal battere di nuovo Federer. Ci fosse stato il tie-break regolare nel quinto set, avrebbe vinto la partita. Invece perse 10-8 dopo essere stato avanti 8-4. Aveva già raggiunto il terzo turno nel 2016. Per carità, aveva già ottenuto tre wild card (2013, 2015 e 2023) ma il fatto che sia l'ultimo torneo della sua carriera era un motivo soddisfacente per concedergli la wild card, e magari una passerella su un campo importante.

Il giovane James McCabe, numero 272 ATP, avrà una wild card per il tabellone principale dell'Australian Open

L'epico terzo turno del 2020, quando John Millman arrivò a un passo dal battere Roger Federer

Invece sarà costretto a giocare le qualificazioni (a cui accederà con il ranking protetto: attualmente è n.484 ATP). Personalità frizzante e mai timido nelle dichiarazioni, non si è ancora espresso pubblicamente. Ma sui social c'è una mini-rivolta in sua difesa. “Privilegiare McCabe o Kubler rispetto a John Millman è stupido – ha scritto un tifoso – quell'uomo riempe gli stadi, ogni volta. Peccato. Vergogna, vergogna all'Australian Open”. Altri gli hanno dato manforte: qualcuno ha parlato di “crimine”, mentre un altro ancora ha aggiunto: “Non dare una wild card a John Millman è terribile!!! Sconcertati da questa decisione, a cosa diavolo stavate pensando?”. In effetti è una scelta poco comprensibile, difficile da spiegare anche pensando ai rapporti di Millman con le istituzioni: per intenderci, ha sempre giocato in Coppa Davis quando è stato chiamato in causa e ha rappresentato l'Australia in due edizioni delle Olimpiedi. Come se non bastasse, in questi giorni è accanto a Lleyton Hewitt nella panchina australiana di United Cup.

Possibile che un'istituzione così attenta ai suoi campioni, quale è Tennis Australia, abbia deciso di non omaggiare un suo giocatore alla sua ultima apparizione? Un episodio che ricorda quello di qualche anno fa a Roma, quando la ex FIT non assegnò la wild card a una Francesca Schiavone a fine carriera (che poi la ottenne grazie ai regolamenti WTA). Qui è ancora più grave perché si tratta dell'ultimo torneo nella carriera di Millman, che peraltro ha annunciato il suo ritiro due mesi fa, proprio per apparecchiare il suo addio a Melbourne Park. Vista la competitività dei giocatori delle qualificazioni, c'è la possibilità che dica addio in modo anonimo, su un campo secondario, davanti a pochi spettatori (anche se da quest'anno è stato ripristinato l'ingresso gratuito per le qualificazioni). Uno come lui, in tutta sincerità, avrebbe meritato uno scenario migliore. Ammesso che non riesca a qualificarsi, e allora sarebbe una piccola favola.