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IL CASO

“Bloccheremo i progetti d'espansione di Wimbledon!”

Un gruppo di residenti si scaglia contro i piani d'ampliamento dei Championships. Nel 1993 l'All England Club si era impegnato a non costruire nell'area dell'ex golf club: adesso, invece, pianificano un impianto da 8.000 posti e altri 38 campi.

Riccardo Bisti
2 gennaio 2022

I progetti d'espansione di Wimbledon potrebbero subire una brusca frenata. Come è noto, l'All England Club ha rilevato con vent'anni di anticipo il terreno del golf club situato dall'altra parte di Church Road, con l'obiettivo di costruire 39 nuovi campi da tennis e un nuovo impianto da 8.000 posti. Un passaggio necessario per restare al passo coi tempi e consentire lo svolgimento delle qualificazioni nello stesso impianto del tabellone principale (Wimbledon è l'unico Slam ad appoggiarsi a un altro club per le qualificazioni). Un gruppo di residenti locali, tuttavia, promette battaglia: gli attivisti, infatti, sostengono che i progetti dell'AELTC violano un patto che impedirebbe di effettuare costruzioni nell'area in questione. In effetti, l'area fu acquistata dal club nel 1993 al costo di 5,2 milioni di sterline.

Tuttavia fu accettato un patto che impediva l'uso del terreno se non per scopi ricreativi o come spazio all'aperto. Al contrario, i progetti prevedono la costruzione di un impianto che dovrebbe chiamarsi Parkland Show Court: la struttura sarebbe lunga 95 metri, alta 28 e ospiterebbe ben 8.000 spettatori, diventando così il terzo campo più capiente di Wimbledon. L'AELTC sostiene che la costruzione è necessaria perché non c'è abbastanza spazio nella sede attuale, e c'è urgente necessità di lavori del genere per competere con gli altri Slam. Per ammorbidire gli attivisti (che sono supportati da importanti avvocati londinesi), hanno promesso che il nuovo stadio sarà di livello mondiale e si abbinerà alla bellezza del paesaggio, rendendo omaggio alla storicità della zona. Il progetto prevede anche la costruzione di altri 38 campi da tennis, diversi edifici ausiliari e quasi 10 km di vialetti e sentieri, ma non convince parecchi residenti: in 1.200 hanno presentato obiezioni formali e stanno formando un'associazione per iniziare una lotta pubblica e legale.

ASICS ROMA
"L'AELTC deve garantire che Wimbledon rimanga un torneo di massimo livello e continui a fornire importanti vantaggi socioeconomici, anche all'area locale"
Ian Hewitt

I progetti di ampliamento di Wimbledon vanno avanti da ormai diversi anni

Secondo Chris Baker, direttore di Capability Brown Society (che progettò l'impianto nel lontano 1768), le ambizioni di Wimbledon sono un atto di profanazione e vandalismo. “Il nostro obiettivo è combattere l'All England Club nel tribunale dell'opinione pubblica, ma siamo pronti a una battaglia legale sul patto del 1993, qualora venisse concessa la licenza edilizia. L'All England Club è stato un buon vicino, ma l'opinione dei residenti si sta rapidamente modificando: la maggioranza delle persone è spaventata a morte all'idea di distruggere il parco. Loro sono interessati soltanto ai soldi e agli incassi extra che arriverebbero dalle nuove costruzioni sul campo da golf”. A dare notizia di questa situazione è stato il Guardian, che ha raccolto la testimonianza di Thelma Fry, donna di 96 anni che vive in un condominio con vista sul parco. “Sono devastata e affranta da queste proposte – ha detto – ma sono solo una persona contro la ricchezza e l'influenza dell'All England Club.

Man mano che invecchio, il mio benessere dipende sempre di più dalla vista dalla mia finestra. Gli alberi, l'erba, il lago del paesaggio di Capability Brown. Sono devastata all'idea che sarà rovinata. Mi hanno assicurato che ci vorranno anni per costruire, quindi per il resto della mia vita, anziché l'attuale vista, mi affaccerò alla finestra e vedrò un cantiere”. Esiste un'associazione denominata Wimbledon Park Residents Association, che rappresenta oltre 10.000 famiglie, il cui presidente Iain Simpson ha tirato fuori i verbali del 1993, nei quali è scritto chiaramente che la cessione dell'area era subordinata alla promessa di non effettuare alcuna costruzione. All'epoca il presidente dell'AELTC era John Curry, il quale disse: “Comprendiamo e sosteniamo la determinazione nel mantenere l'area totalmente aperta, e abbiamo acquistato l'area su quella base”.

Ian Hewitt, presidente dell'All England Club, sostiene che l'ampliamento degli spazi sia necessario per preservare il prestigio di Wimbledon

L'attuale aspetto di Wimbledon Park. Tra qualche anno, la zona dovrebbe essere al servizio del tennis e dell'All England Club

L'attuale presidente Ian Hewitt ha replicato, sostenendo che le esigenze del club e della comunità sono molto diverse rispetto ad allora. “L'AELTC deve garantire che Wimbledon rimanga un torneo di massimo livello e continui a fornire importanti vantaggi socioeconomici, anche all'area locale”. Hewitt ha poi aggiunto che discussioni di questo genere dovrebbero avere luogo soltanto quando sarà pianificata la domanda, e ha insistito sul fatto che i progetti sono vitali per il futuro di Wimbledon. Secondo il consiglio comunale di Merton (comune in cui si trova l'area), il patto del 1993 non dovrebbe avere influenza nella domanda di pianificazione. “La richiesta dell'AELTC è attualmente in fase di valutazione e probabilmente sarà decisa dal comitato di pianificazione”. Dopo aver acquistato il terreno, l'All England Club aveva affittato il terreno al Wimbledon Park Golf Club fino al 2041.

Tuttavia, le rinnovate esigenze di crescita hanno spinto il club a offrire ben 65 milioni di sterline ai soci del circolo per risolvere il contratto. Questo significava un compenso di 85.000 sterline per ciascun socio. I diretti interessati si sono pronunciati nel 2018 e hanno votato a favore della proposta, concedendo l'area all'AELTC con una ventina d'anni d'anticipo. La sensazione è che la forza economica del club e le esigenze del torneo avranno la meglio: il precedente del Roland Garros parla chiaro. Per ampliare l'impianto di Bois de Boulogne, la FFT ha dovuto superare la furiosa resistenza di alcuni gruppi ambientalisti, secondo cui i progetti del torneo avrebbero rovinato la zona, in considerazione del fatto che l'impianto si trova nei pressi di un giardino botanico. Ci sono stati ostacoli e rallentamenti, ma alla fine il torneo l'ha avuta vinta e oggi il Roland Garros ha l'aspetto desiderato dagli organizzatori. C'è da credere che anche per Wimbledon andrà così. Uno stop sarebbe davvero sorprendente.