Allarme Nadal: “Se Parigi fosse domani, non scenderei in campo”

CIRCUITO ATP

24 aprile 2024

Riccardo Bisti

Alla vigilia dell'esordio a Madrid, Rafa Nadal è brutalmente sincero: “In condizioni normali non giocherei, ma a Madrid entrano in ballo questioni personali. Farò il possibile per esserci al Roland Garros, altrimenti non sarà la fine del mondo. E poi ci sono le Olimpiadi...”

Gli organizzatori del Roland Garros faranno tutto il possibile per venire incontro a Rafael Nadal, dunque programmeranno il suo primo turno il più tardi possibile, martedì 28 maggio. A 34 giorni dall'esordio in quella che potrebbe essere la sua ultima apparizione nel torneo che lo ha reso leggenda, Rafa ha ulteriormente allarmato i suoi sostenitori. Dopo il malinconico commiato con il torneo di Barcellona, ha detto che se il Roland Garros cominciasse domani non sarebbe in grado di giocarlo. Per adesso, ha liquidato con un “sì, credo di sì” la domanda se quella del 2024 sarà la sua ultima apparizione al Mutua Madrid Open, vinto sei volte (cinque alla Caja Magica, l'ultima nel 2017). Alla vigilia dell'esordio contro il giovanissimo Darwin Blanch, ha parlato delle sensazioni vissute in questi giorni.

“La settimana è stata buona sotto certi aspetti, meno positiva per altri. Non credo di essere in grado di giocare al 100%, però sono pronto per scendere in campo domani. È già importante. Poter giocare a Madrid per l'ultima volta significa molto”. Rafa ha poi spiegato di non avere troppe attese in merito a omaggi e celebrazioni. “Ogni torneo deciderà sul da farsi, le cose vengono fuori in modo naturale. Non dovete chiederlo a me, loro sapranno come fare. Non aspiro a nulla di particolare, se non giocare in un luogo in cui ho ricevuto un affetto incredibile. Se poi vorranno fare qualcosa ba benissimo, ma sarò ugualmente felice”. Dopo questa risposta in perfetto stile Rafa, ha detto che l'avvicinamento al Roland Garros passa dalla possibilità di giocare senza particolari limitazioni.

Rafa Nadal ha lasciato intendere che un "Piano B" in caso di mancata partecipazione al Roland Garros potrebbero essere le Olimpiadi, che si giocheranno sugli stessi campi

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“Le sensazioni della settimana non sono state perfette: con la mia mentalità, forse non avrei giocato. Ma a Madrid ci sono tanti aspetti emozionali che mi hanno convinto a scendere in campo. Sono motivi personali. Questo non significa che rinuncerò a qualcosa nell'immediato futuro. Non so cosa succederà nelle prossime tre settimane, sto facendo tutte le cose che ritengo giuste per provare a giocare a Parigi. Se si potrà bene, se non si potrà... non si potrà. Non giocherò a Parigi se starò come oggi. Se il Roland Garros fosse domani, non giocherei. Scenderò in campo solo se mi vedrò in grado di competere abbastanza bene. Altrimenti non avrebbe senso, ma farò il possibile affinché possa succedere”

“Se non ce la dovessi fare, sarò comunque soddisfatto per averci provato fino alla fine. Non sarà la fine del mondo, anche se è il torneo più importante della mia carriera. Se non gioco il Roland Garros c'è ancora il torneo olimpico e un diverso formato che potrebbe andare bene per me”. Nadal ha poi ammesso di essere una persona competitiva, e che dunque il modo in cui è costretto a competere in questo momento non lo rende felice. Tuttavia, in un momento della carriera come questo, sta facendo qualcosa che evidentemente detesta: uscire dalla zona di comfort. Il match contro Darwin Blanch sarà quello con il maggior gap generazionale tra i due giocatori nella storia dei Masters 1000: tra i due ci sono 21 anni e 117 giorni (7.787 giorni), e il quinto in assoluto con il maggior divario dal 1990 a oggi.