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Un po' Federer, un po' Wawrinka: la Svizzera sogna con Stricker

Nel giorno del compleanno di Stan Wawrinka, il giovane Dominic Stricker si aggiudica il suo primo ATP Challenger. Lo fa a Lugano, laddove il circuito mancava da 10 anni. Roger Federer gli aveva consigliato di migliorare il servizio: l'ha preso in parola. Intanto un centinaio di persone si occupano della sua carriera.

Riccardo Bisti
29 marzo 2021

Talvolta il giornalismo vive di suggestioni. E allora è impossibile raccontare l'impetuosa crescita di Dominic Stephan Stricker senza menzionare Roger Federer e Stan Wawrinka. È il destino (crudele?) di chi prova a giocare a tennis in Svizzera. Impugnare una racchetta da quelle parti non è come dare calci a un pallone, impugnare una mazza da hockey i praticare qualsiasi altro sport. Sarà così per sempre. Poi ci si mettono corsi e ricorsi storici: nel giorno del 36esimo compleanno di Stan Wawrinka, Stricker si è aggiudicato il suo primo ATP Challenger. Non è il più giovane di sempre a riuscirci (ha 18 anni e 7 mesi), ma è il più giovane svizzero... dai tempi di Wawrinka. Il buon Stan aveva 18 anni e 4 mesi quando si impose a San Benedetto del Tronto nel 2003. Ma non finisce qui: lo scorso ottobre, Stricker si è aggiudicato la prova junior del Roland Garros battendo Leandro Riedi in una surreale finale tutta svizzera. Neanche Federer e Wawrinka avevano fatto tanto. E chi era stato l'ultimo svizzero a vincere il Roland Garros junior? Ma certo: Wawrinka nel 2003. Ma torniamo all'oggi, a un titolo Challenger che ha già scatenato le fantasie della stampa elvetica. Poteva capitare ovunque, invece è successo... in Svizzera.

Era da sette anni che non organizzavano un torneo di categoria, da quando Ginevra ha mollato un evento che andava avanti da quasi 30 anni. A riportare il circuito al di là delle Alpi ci ha pensato la famiglia Margaroli, in particolare papà Riccardo e il figlio Luca, classe 1992 e miglior doppista svizzero (è n.142 ATP nella specialità). Per farlo hanno scelto Lugano, che per una dozzina d'anni ha ospitato un ricco torneo presso il TC Lido. Si giocava a giugno, sulla terra battuta, ed era un piccolo-grande evento. Un anno vinse addirittura il premio come miglior Challenger del mondo e nelle ultime due edizioni (2009 e 2010) riuscirono a ingaggiare Stan Wawrinka, già all'epoca un lusso sfrenato per la categoria. C'era voglia di organizzare un torneo ATP e si arrivò a trattative importanti, giacché il torneo di Indianapolis aveva messo in vendita la sua licenza. Qualcosa andò storto (anche perché l'ATP voleva che quel torneo rimanesse negli Stati Uniti) e Lugano finì addirittura per scomparire. Si sono poi giocate un paio di edizioni di un torneo WTA, quasi subito cancellato.

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"Uno come Federer non nascerà mai più. E io non sento alcuna pressione" 
Dominic Stricker

Le fasi salienti della finale del Challenger di Lugano

Ma adesso Lugano è tornata: “È stata una mia idea – racconta Luca Margaroli, sconfitto al primo turno del doppio nonostante un compagno d'eccezione come Jack Sock – poi ho coinvolto mio padre, la città di Lugano e Swiss Tennis. Credo sia importante dare ai giovani la possibilità di competere. Hanno talento e l'hanno dimostrato, peccato per l'assenza di spettatori”. Riedi ha passato un turno, Stricker ha finito col vincere il torneo. Ed è rimasto entusiasta del clima, dell'atmosfera e di tutto quello che ha trovato al Padiglione Conza, centro congressi occasionalmente prestato al tennis. Lungo il percorso ha battuto gente forte, di categoria, come Tim Van Rijthoven (con tanto di matchpoint annullato), Daniel Masur e Yuichi Sugita. Quest'ultimo è stato seppellito dai 21 ace del mancino di Grosshöchstetten, cittadina a due passi da Berna. C'è un motivo se Stricker serve così bene, come peraltro ha confermato nella finale contro Vitaliy Sachko (cancellato con un netto 6-4 6-2): i consigli di Roger Federer. Già, perché Stricker ha avuto il privilegio di allenarsi per ben due volte a casa Federer a Dubai.

Una settimana nel 2020, prima della pandemia, e addirittura tre per preparare la stagione appena iniziata. Dopo la prima tornata di allenamenti, Federer gli ha consigliato di migliorare il servizio. Possiamo solo immaginarlo, il simpatico Dominic, condizionato dalle parole di King Roger. Avrà trascorso intere giornate a suon di cesti. “Credo di averlo migliorato – disse dopo il successo al Roland Garros - adesso penso che sia un'ottima arma”. Difficile immaginare fino a dove potrà spingersi, ma tutto fa pensare che non sia un bluff. Lo scorso ottobre, un paio di settimane dopo il trionfo parigino, ha ricevuto una chiamata dall'ATP. Lo hanno invitato a fare da sparring alle ATP Finals di Londra. Ha titubato, visto che si era iscritto ad alcuni tornei, ma dopo essersi consultato con coach Sven Swimmen, ha scelto di accettare. E così ha potuto vivere la bolla della 02 Arena, palleggiando con tutti i migliori. In assenza di Federer e Wawrinka, nel suo piccolo ha rappresentato la Svizzera.

Stricker a passeggio per Lugano con Leandro Riedi. I due si sono affrontati in finale al Roland Garros junior

Battendo un'agguerrita concorrenza, Stricker si è aggiudicato il premio come miglior talento sportivo svizzero del 2020

Nato esattamente un anno dopo Jannik Sinner (16 agosto 2002), da qualche tempo si allena presso il centro tecnico di Swiss Tennis e gli hanno messo alle calcagna un coach che – si narra – da giovane avrebbe rifilato un 6-0 a Federer in un singolo set. Una sorta di Reto Schmidli bis? “Diciamo che ci siamo affrontati in più occasioni fino ai 14 anni – minimizza Swimmen – qualche volta vincevo io, qualche volta lui. Ma poi ha fatto un salto di qualità e non sono più riuscito a starci dietro”. Di salti di qualità ne sta facendo parecchi Stricker, che secondo il coach sa leggere molto bene le intenzioni dell'avversario ed è dotato di una buona mano. “Inoltre ritengo che sia avvantaggiato dall'essere mancino”. In patria si sono già accorti di lui: lo scorso dicembre ha vinto il premio come miglior giovane talento sportivo, ed è stato premiato durante una serata di gala in diretta TV, a cui ha preso parte anche Federer (nell'occasione premiato come miglior atleta svizzero degli ultimi 70 anni). Figlio di un poliziotto, Stricker si disse pronto per affrontare il passaggio da junior a professionista, pur sapendo che nel tennis è ben più complicato che in altri sport.

Ma se il suo passaporto può essere un problema in termini di paragoni (scomodi), è un bel vantaggio sul piano economico. Swiss Tennis è una federazione piccola ma ridente, in grado di dare una mano ai suoi talenti anche dopo lo sbarco nel professionismo. E il tennis, si sa, è molto costoso. A sostenere la carriera di Stricker c'è un piccolo esercito di circa 100 persone, che gli permettono di concentrarsi esclusivamente sul tennis. Non deve pensare ad altro. Lo aiutano i genitori, i parenti e alcuni sponsor. Senza dimenticare il calzolaio di Grosshöchstetten che gli prepara gratuitamente i plantari, così come il fisioterapista e il chiropratico che lo curano a costo zero. “Sono molto grato per tutto questo, e un giorno spero di poter restituire qualcosa a queste persone”. Il percorso è appena iniziato, ma lui riesce a viverlo con serenità, almeno a parole. “I paragoni? Mah, uno come Federer non nascerà mai più. E io non sento alcuna pressione”. Vero o no, le suggestioni sono enormi. E non potevamo ignorarle.