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IL CASO

Olimpiadi senza Sonego e Berrettini?

La competitività del nostro movimento sta causando un vivo ingolfamento in vista di Parigi 2024. Con soli 6 giocatori eleggibili, nomi eccellenti come Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini rischiano di non qualificarsi. Al loro posto, potrebbe esserci addirittura l'oriundo Luciano Darderi.

Riccardo Bisti
5 aprile 2024

Le immagini del 26 novembre 2023 sono ancora negli occhi. Dopo 47 anni di delusioni, l'Italia ha nuovamente vinto la Coppa Davis. A toccare l'Insalatiera dentro il palasport di Malaga sono stati Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e Simone Bolelli. C'era anche Matteo Berrettini, presente nelle vesti di tifoso (come peraltro era stato a Bologna, nel girone eliminatorio). Un'esaltazione collettiva che ha caricato ulteriormente in vista dei Giochi Olimpici di Parigi. Se escludiamo i bronzi conquistati da Paolo Cané e Raffaella Reggi a Los Angeles 1984 (ma allora il tennis era sport dimostrativo), l'Italia è ancora a secco di medaglie tennistiche. Va da sé che quest'anno c'è un'occasione d'oro: l'Italia non è mai stata così forte e le Olimpiadi sono tra gli obiettivi dichiarati di Jannik Sinner, ovvia punta di diamante. Assente dal programma olimpico per sessant'anni (salvo un paio di edizioni dimostrative), il tennis è ufficialmente tornato a Seul 1988 e lo ha fatto in sordina, con 3-4 edizioni senza particolare risonanza.

Se escludiamo gli ori di Steffi Graf (1988), Andre Agassi (1996) e Venus Williams (2000), spesso i vincitori erano outsider, gente incapace di vincere uno Slam (e in certi casi andarci vicino): Miloslav Mecir, Marc Rosset, Nicolas Massu... Pechino 2008, invece, ha rilucidato lo spirito olimpico e i Giochi sono diventati uno degli eventi-clou del calendario. La cadenza quadriennale, poi, fa sì che i giocatori ci tengano da matti. Tuttavia, il sogno olimpico non è per tutti in virtù delle rigide norme di accesso. E c'è un paradosso: per alcuni giocatori è svantaggioso far parte di una nazione particolarmente forte. È il caso dell'Italia e di due tra i giocatori più rappresentativi degli ultimi dieci anni: Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego. Ecco la notizia: il romano e il torinese (oggi impegnati uno contro l'altro a Marrakech) rischiano seriamente di non essere ammessi. Sarebbe una doppia beffa: per Sonego perché forma un'ottima coppia con Sinner, decisiva per il trionfo nell'Insalatiera; per Berrettini perché nel 2021 fu costretto a saltare Tokyo per un infortunio dell'ultimo minuto, comunicato alla vigilia e quindi senza la possibilità di essere sostituito.

Luciano Darderi è 46esimo nell'Olympic Race. Ma è in "good standing" con la FITP?

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    I punti che attualmente separano Matteo Berrettini da Luciano Darderi, che attualmente sarebbe il quarto qualificato azzurro per Parigi 2024

Paradosso: il loro posto potrebbe essere preso da giocatori che non hanno giocato nemmeno una partita in Coppa Davis (le presenze nella competizione sono una discriminante per l'eleggibilità olimpica ma – come vedremo – facilmente aggirabili): Luciano Darderi, Flavio Cobolli, Luca Nardi e Andrea Vavassori (quest'ultimo vanta la convocazione ai gironi dell'anno scorso, ma non scese mai in campo). Vediamo perché.
Tra singolare e doppio, ogni nazione può portare un massimo di sei giocatori, la cui suddivisione prevede quattro posti in singolare e due coppie di doppio. Partiamo con il singolare. Il tabellone a 64 giocatori è così suddiviso:
- 56 ammessi di diritto
- 6 posti ITF (quattro per vincitori / finalisti dei Giochi Continentali, due per ex vincitori Slam / ori olimpici)
- 1 per la nazione ospitante
- 1 Universality Place stabilito dall'ITF

Gli otto posti extra sono oggetto di calcoli e ragionamenti piuttosto complicati, che valuteremo in altra sede. Per esempio, sono da valutare le posizioni di Rafael Nadal (fuori dai top-400 ATP), Facundo Diaz Acosta (vincitore dei Giochi Panamericani ma che rischia di non essere tra i migliori quattro argentini) e della Francia (con quattro ammessi di diritto, dovrebbe liberare un posto nell'entry list). Oggi è sufficiente dire che l'Italia non è interessata. I quattro singolaristi azzurri saranno stabiliti dall'ammissione diretta. Nel momento in cui scriviamo (prima dei quarti dei tornei ATP di Marrakech e Houston), le posizioni degli italiani nell'Olympic Race sono le seguenti.

1) Jannik Sinner - 8.175
33) Lorenzo Musetti - 985
41) Matteo Arnaldi - 880
46) Luciano Darderi - 781
49) Flavio Cobolli - 745
65) Luca Nardi - 662
68) Lorenzo Sonego - 635
98) Fabio Fognini - 507
118) Matteo Berrettini – 430

Flavio Cobolli è in piena corsa per agguantare un posto per Parigi 2024

In questo momento, dunque, Sonego e Berrettini sarebbero esclusi. Il quarto singolarista sarebbe... un argentino, quel Luciano Darderi che da diversi anni ha scelto di rappresentare l'Italia (anche se è tallonato dal rampante Flavio Cobolli). Tuttavia mancano due mesi alla classifica definitiva: come è noto, la roadmap olimpica prevede che il ranking valido per le Olimpiadi sia quello del 10 giugno, subito dopo il Roland Garros. E allora possiamo dirlo: è ufficialmente iniziata la corsa ai posti olimpici. L'unico certo di esserci è Jannik Sinner, mentre per il resto è un mescolone. Musetti e Arnaldi sono in buona posizione ma non hanno un vantaggio incolmabile, visto che nei prossimi due mesi saranno in palio una montagna di punti (tre Masters 1000 e uno Slam). Tutti i giocatori menzionati hanno la possibilità di artigliare la qualificazione, anche Matteo Berrettini. La wild card ricevuta al Masters 1000 di Monte-Carlo, per esempio, assume un valore anche in chiave olimpica (specie perché tale beneficio è stato negato a Fabio Fognini, ex vincitore nel Principato). Impossibile fare previsioni: sarà una battaglia fino all'ultimo punto. Una battaglia che potrebbe generare vittime eccellenti.

Ma veniamo al doppio, potenziale salvagente per gli esclusi (in particolare Sonego). Non si può ignorare, tuttavia, la coppia Bolelli-Vavassori. I due giocano insieme da dieci mesi e quest'anno sono partiti col turbo: finale in Australia, vittoria a Buenos Aires e semifinale a Indian Wells. Sono terzi nella Race che conduce alle ATP Finals, quindi sono in ottima posizione per arrivare a Torino da protagonisti. La loro qualificazione olimpica, tuttavia, è in bilico. L'ammissione diretta è garantita soltanto ai top-10 del ranking ATP di specialità. In questo momento, Vavassori e Bolelli sono rispettivamente 24esimo e 26esimo. Ed è complicato che entrino tra i top-10, visto che distano circa 2.000 punti dall'ultima posizione utile. E allora potrebbe crearsi un corto circuito: in assenza della qualificazione automatica, il connubio FITP-CONI (preposto a segnalare all'ITF i giocatori prescelti) potrebbe tenere fuori Bolelli-Vavassori, o uno dei due, inserendo Sonego e/o Berrettini. Perché la matematica non è un'opinione: se Lorenzo & Matteo non dovessero qualificarsi per il singolare, e Bolelli-Vavassori fossero entrambi selezionati per il doppio, avremmo raggiunto il limite di sei giocatori e non ci sarebbe più spazio. Le federazioni e i comitati olimpici nazionali dovranno comunicare all'ITF i giocatori prescelti entro il 19 giugno.

C'è poi un'altra questione: le norme di ammissione olimpica prevedono un paio di criteri dirimenti. In particolare, l'articolo 7.1.5(a) stabilisce l'obbligo di aver risposto ad almeno due convocazioni in Davis (o BJK Cup tra le donne), di cui una nel biennio 2023-2024. Norma particolarmente restrittiva, che tanti giocatori (non solo italiani) non rispettano, anche per il semplice fatto di non essere mai stati convocati (è il caso di Darderi, Cobolli e Nardi). L'articolo 7.2, tuttavia, prevede una vasta gamma di eccezioni (a discrezione dell'ITF). In particolare, la si può concedere a chi sia stato infortunato a lungo (Berrettini?), a chi è diventato competitivo per la Davis solo di recente (Arnaldi?) e a chi fa parte di una nazione con tanti potenziali convocati (Darderi, Cobolli, Nardi). Insomma, le presenze in Davis sono un problema facilmente aggirabile.

Più scivoloso l'articolo 7.1.2, che prevede un buon rapporto con la propria federazione e l'ITF. Tale affermazione vuol dire tutto e niente: cosa significa avere un buon rapporto (good standing)? Una qualsiasi federazione potrebbe escludere un giocatore di più alta classifica per presunte cattive condotte. Nel caso italiano, il pensiero corre a Luciano Darderi. A parte l'origine argentina, il suo rapporto con la FITP non è idilliaco, come testimonia l'assenza di wild card negli ultimi anni. Motivo? La federazione gli ha proposto un contratto che lui non ha (ancora?) firmato. E allora non è assurdo porsi una domanda: se Darderi dovesse essere tra i qualificati, potrebbe forse essere escluso per fare spazio a un giocatore in good standing?
Dietrologia? Domanda retorica? Non sappiamo.
L'unica certezza è che la questione olimpica è molto più complessa di quanto sembri. La cerimonia inaugurale di venerdì 26 luglio potrebbe veder sfilare nomi inediti a discapito di altri ben più famosi. La faccenda è appassionante. E andrà seguita.