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ROMA - IL PERSONAGGIO

Gwiazda wschodu Swiatek

Iga Swiatek è sempre più leader mondiale. A dispetto della giovane età, la polacca ha dato ulteriore prova della sua maturità ammettendo le difficoltà che l’accompagnano ad ogni torneo. Tuttavia riesce a essere competitiva grazie a una vita molto semplice fuori dal campo e il prezioso aiuto di una psicologa. 

Giulia Zoppi
11 maggio 2022

Con uno sguardo mi ha resa più bella / E io questa bellezza l’ho fatta mia / Felice, ho inghiottito una stella. (…) (Accanto a un bicchiere di vino, Wisława Szymborska)

Lo sguardo pieno di stupore stampato sul sorriso di Iga Swiatek dopo la recente vittoria al Miami Open ha la stessa dolcezza dei versi della poetessa più stimata di Polonia, Wisława Szymborska, abile come nessuno ad esaltare la connessione tra normalità e paradosso. Due regine di ironia e genio, Wisława e Iga, amate in patria ben più di quanto non sia frequente in queste latitudini, poco avvezze ad ammirare talento, concretezza e senso dell’umorismo. Chi non si è un po' divertito, ad esempio, nel leggere i tweet di Iga nei mesi scorsi, dove invitava Murray a riscaldarsi insieme durante un torneo combined, o a vederla farsi un selfie intimidita, davanti all’idolo di sempre Rafa Nadal, piuttosto che sentirla attribuire a Medvedev l’appellativo di Pretzel, incurante della sua reazione? Il russo le ha risposto a tono, scherzando, nonostante la nomea di campione umorale e un po' scorbutico. A colpire della giovane tennista è il gioco completo e spumeggiante, ma soprattutto una tenuta mentale al pari di una veterana. Del resto, arrivare al top della classifica non può essere un caso, anche se la sfida non è solo conquistare la vetta, ma restarci. Iga Swiatek ha assunto la luminosità di una stella per conquistare il vertice del ranking e consolidare una posizione dominante, fatto non così banale nell'instabilità che da qualche anno regna nel tennis femminile. Una condizione che poteva rafforzarsi dopo il recente ritiro di Ashleigh Barty.

Di questa quasi 21enne, vincitrice di uno Slam ad appena 19 anni (Roland Garros 2020) e prima polacca di sempre a raggiungere certi obiettivi, si sa quello che lei stessa vuole far conoscere di sé. Niente a che vedere con la notorietà espressa da Naomi Osaka o Emma Raducanu, diventate personaggi anche (soprattutto?) fuori dal campo. Poco più di due anni fa, nel bel mezzo di una cena durante l’Australian Open, Iga espresse alla Osaka i suoi dubbi su un futuro di successo nel tennis, al punto di pensare di proseguire gli studi universitari. Naomi Osaka, allora 22enne ma già pluricampionessa Slam, le rispose che era un'idea terribile: "Sei davvero brava, non devi dirottare le tue energie verso il college, insisti" la rassicurò. Nove mesi dopo vinceva il Roland Garros da numero 54 WTA. E poche settimane fa è diventata numero 1 del mondo. Qualche ora prima aveva vinto la finale di Miami proprio contro l’amica giapponese, da lei definita "un'ispirazione", aggiungendo che nelle ore precedenti, mentre erano a cena insieme, non avrebbe mai immaginato di trovarsi proprio lì in quel momento, vittoriosa e felice. "Penso che sia l'inizio di una grande rivalità" ha detto, mostrando un sorriso radioso tanto quanto il Sunshine Double appena conquistato, quarta giocatrice dopo Steffi Graf, Kim Clijsters e Victoria Azarenka.

«Daria Abramowicz mi ha fatto capire che l'ansia di raggiungere il risultato mi faceva giocare male. La psicologia non serve solo a risolvere problemi, ma anche a migliorarsi»
Iga Swiatek
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A dispetto dei modelli culturali del suo Paese, Iga Swiatek è diventata popolarissima in Polonia

Quando Iga ha conquistato il primo posto nel ranking, ha affidato i suoi pensieri ai social media: "Non mi concentro sui numeri e sul posto in classifica, ma questo momento significa molto per me. Sono diventata la prima donna polacca della storia a raggiungere la vetta della classifica mondiale del tennis. Sono grata che il mio lavoro possa ispirare qualcuno". Dalla sconfitta in semifinale all’ Australian Open, Swiatek ha vinto tre WTA 1000: Doha, Indian Wells e Miami, mostrando un tennis efficace sia in attacco che in difesa, unito a una maturità non scontata. Come se non bastasse, ha allungato la striscia vincente aggiudicandosi due singolari in BJK Cup e trionfando anche al WTA 500 di Stoccarda. Iga si è evoluta in fretta, assumendo le caratteristiche di una spietata risolutrice di problemi in grado di neutralizzare il gioco avversario, specialmente durante le finali, dove la capacità di mantenere coraggio e sangue freddo sono caratteristiche delle migliori. In questo momento, la Swiatek sembra l'unica in grado di eseguire spettacolari guizzi nel recuperare le palle che atterrano a pochi centimetri dai suoi piedi: in una frazione di secondo Swiatek si abbassa così tanto, da far toccare la gonnellina a terra, per poi rispondere con dei colpi che si tramutano addirittura in winners. In questo ricorda vagamente la connazionale Agnieszka Radwanska, ma risulta ancora più efficace. Ultimamente la si è vista esibirsi in scatti rocamboleschi in ogni partita. Dopo la finale del Miami Open, una disorientata Naomi Osaka ha ammesso: "Non sono mai riuscita a capire davvero cosa fare".

Non solo Iga Swiatek è la 28esima donna in cima alla classifica WTA nell'era del computer, ma è anche la nona negli ultimi cinque anni. L'imprevedibilità del tennis femminile la motiva, ha raccontato alla BBC, durante l'ultimo Australian Open. "Voglio essere una giocatrice costante" ha concluso davanti ai microfoni, sfoggiando il suo miglior sorriso, abbinato al bagliore di uno sguardo vispo e a tratti irriverente, che spesso attraversa il suo volto acqua e sapone. I fattori chiave del recente dominio? Intanto la risposta al servizio, dove domina in percentuale nei game vinti con quasi il 55%. La polacca dà grande merito al nuovo coach (ad inizio anno ha lasciato Piotr Sierzputowski per Tomasz Wiktorowski), che le ha dato una mentalità più offensiva e più varietà nelle soluzioni. "Mi ha veramente aiutato perché in fondo più soluzioni hai e più puoi scegliere. Quest’anno credo che non sia necessario cambiare il mio gioco su quello espresso dalla mia avversaria, ma sto pensando a fare bene quello che so fare. Lo scorso anno analizzavo troppo le mosse della mia avversaria e perdevo di vista le mie possibilità, andando in confusione". Swiatek ha ammesso di essere un po' preoccupata. Solo di recente aveva confessato che dopo soli tre anni e mezzo di carriera professionale era difficile considerarsi un modello per il tennis femminile, al punto da ritenersi ancora impreparata a firmare autografi al termine di ogni partita.

Iga Swiatek ha riconosciuto importanti meriti a coach Tomasz Wiktorowski per i progressi effettuati nel 2022

Lo storico successo al Roland Garros 2020 non è stato semplice da digerire per la Swiatek

Quando è stata sotto i riflettori per la prima volta nell'autunno 2020, vincitrice a sorpresa del Roland Garros, è parsa più incredula che sorpresa. L'aver vinto inaspettatamente un torneo del Grande Slam ha interrotto bruscamente "il pacifico processo di crescita e sviluppo del mio gioco" ha raccontato qualche tempo dopo, riflettendo sui miglioramenti mentali affrontati da allora. La psicologa Daria Abramowicz le è vicina proprio per questo. Per tre anni l'ha aiutata a far fronte alla sua idea di perfezionismo e ad usare sentimenti ed emozioni con profitto. Solitamente Iga non nasconde i suoi sentimenti durante le partite. Da un lato perché mantenere il controllo è emotivamente troppo impegnativo, dall'altro perché "è onesto verso i tifosi e la gente far vedere cosa sto provando". Abramowicz le ha spiegato quando piangere fa bene e quando no: nondimeno Iga continua a piangere, anche quando non dovrebbe. Ha pianto mentre guardava il film di Tom Hanks Terminal e lo ha fatto per mezz'ora dopo la lettura di Via col Vento. Lo riportano le cronache sportive in Polonia che, da Parigi 2020, l’hanno assurta ad icona sportiva. E ovviamente gli occhi di Swiatek si inumidiscono quando perde una partita o vince un incontro molto combattuto. Per allenare la concentrazione si dedica ai Lego e al Sudoku e ragiona con la "mente da velista". Merito di Daria Abramowicz, l’ex velista che l'ha convinta dell'importanza di un mental coach: "Mi ha fatto capire che l'ansia di raggiungere il risultato mi faceva giocare male. La psicologia non serve solo a risolvere problemi, ma anche a migliorarsi. Senza avere il chiodo fisso del successo".

Questo l'ha portata ad avere un legame anche con la sciatrice Mikaela Shiffrin: si sentono spesso via messaggio e parlano proprio dell'importanza della mente come strumento per raggiungere il risultato. Iga Świątek ha lo sport nel sangue. Suo padre, Tomasz Świątek, era un vogatore e nel 1988 ha rappresentato la Polonia alle Olimpiadi. È stata sua figlia maggiore Agata Świątek ad interessarsi al tennis. Tuttavia, a causa di un infortunio, ha dovuto abbandonare il sogno e si è concentrata sugli studi. Agata Świątek, 24 anni, frequenta infatti la Facoltà di ortodonzia all'Università di Lublino, ma non ha smesso del tutto di giocare a tennis. Sul suo profilo Instagram si trovano molte foto in cui la si vede ancora allenarsi per divertimento. Allo stesso tempo Agata è la più grande fan di sua sorella e la sostiene con grande energia. Nei social media pubblica molti ritratti con Iga durante vacanze trascorse insieme, ma anche di allenamenti o normali passeggiate nel bosco. Agata celebra ogni vittoria di Iga e non fa mistero di essere molto orgogliosa dei suoi successi. Iga Świątek guadagna milioni, ma la sua quotidianità è semplice. La casa di famiglia a Raszyn è arredata senza sfarzo, come si evince dalle foto che la tennista ha pubblicato durante la pandemia e il lockdown. In quel periodo ha mostrato alcune sessioni di allenamento nella palestra di casa e la sua dieta da sportiva. La naturalezza con cui ha reso pubblica la sua quotidianità è la stessa con la quale l’abbiamo sorpresa sfogliare un libro nei cambi campo, durante i tornei: qualcosa di unico e di speciale, nella sua normalità.