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US OPEN UOMINI

Un Djokovic solo al comando, poi è bagarre

Sulla carta, il serbo gioca un altro torneo rispetto agli altri 127 partecipanti. Salvo un Isner super negli ottavi, non si vede chi possa fermarlo prima della finale. Più bagarre nella parte bassa, in cui può dire la sua anche Matteo Berrettini. Ben dieci italiani in gara, ma il romano sembra l'unico con un potenziale da seconda settimana. A meno che Sinner...

Riccardo Bisti
28 agosto 2020

Chi può togliere lo scettro a Novak Djokovic? Lo Us Open 2020 ruota attorno a questa domanda. Ce ne sono altre, più emotive, forse retoriche. Per esempio, come sarà il primo Slam dopo 21 anni senza Roger Federer e Rafael Nadal? Strano, certo, ma la storia insegna che quando le palline iniziano a rotolare... non c'è più spazio per gli assenti. Rispetto al tabellone femminile, ci sono meno assenti. L'ultimo della lista a Fernando Verdasco, il cui forfait gli impedirà di proseguire nella striscia di Slam consecutivi, iniziata nel 2003. Resiste Feliciano Lopez (al 73esimo Major di fila), mentre Andreas Seppi arriva a 60. Sarà anche lo Slam degli italiani: ne abbiamo ben dieci al via, equamente spalmati tra parte alta e parte bassa, ma soltanto Matteo Berrettini sembra da corsa. Sono questi i temi-principe dello Slam più sofferto di sempre, quello che secondo molti non si sarebbe giocato, ma che la USTA ha difeso con lucida costanza, senza mai perdere di vista il portafoglio.

Torniamo al tabellone: chi può fermare Novak Djokovic? Il suo percorso non è certo proibitivo. Dzumhur all'esordio, Edmund o Bublik al secondo, Struff (appena battuto) al terzo. L'ostacolo potrebbe arrivare negli ottavi, con John Isner. L'americano lo ha già battuto, anche in occasioni importanti, e può sfruttare il suo servizio-bomba. Tra l'altro, la nuova superficie in Laykold è già stata definita un 20-30% più rapida rispetto al Decoturf, eppure Djokovic è sembrato in grado di gestirla a dovere. Nella parte alta, gli avversari più nobili sarebbero Stefanos Tsitsipas (suo possibile avversario in finale al W&S Open), Alexander Zverev e David Goffin (che però esordisce con il bombardiere Opelka). Sulla carta, un po' poco per impensierirlo. Il tedesco – tra l'altro – avrà un primo turno complicatissimo contro Kevin Anderson, finalista nel 2017. Il tennis maschile sembra più fedele alle gerarchie rispetto al femminile, quindi sembra esserci meno spazio per le sorprese.

La nuova superficie in Laykold è più rapida rispetto al Decoturf, eppure Djokovic è sembrato in grado di gestirla. Nella parte alta, gli avversari più nobili sarebbero Tsitsipas, Zverev e Goffin. Sulla carta, un po' poco per impensierirlo.
L'arrivo dei giocatori nella bolla di Flushing Meadows

E allora gli appassionati sperano che Denis Shapovalov possa ripetere le gesta di Andre Agassi, che 30 anni fa giunse in finale indossando un completo identico. Tra l'altro, al primo turno se la vedrà con Sebastian Korda, figlio del mitico Petr. Tra i giocatori attuali, il canadese è quello che più di tutti ricorda proprio Korda. A parte i già citati, è difficile immaginare chi potrà mettere in difficoltà Djokovic. Non resta che fare il tifo per qualche storia, un personaggio nuovo che possa creare un po' di scompiglio. Ben più aperta la faccenda nella parte bassa, anche in virtù degli ultimi risultati. Numeri alla mano, i più forti sarebbero Thiem, Medvedev, Berrettini e Bautista. L'austriaco è sbarcato in America con grandi ambizioni, ma il modo con cui ha ceduto a Cincy è preoccupante. Esordirà contro Jaume Munar, poi ci sarebbe un bel test contro Marin Cilic al terzo turno. Il croato sembra zoppicante, ma è pur sempre un ex vincitore del torneo. Da quelle parti orbita il giocatore più forte tra le non teste di serie: Andy Murray. La scoppola presa da Raonic lo ha un po' ridimensionato, ma rimane di gran lunga il secondo più titolato tra i giocatori in tabellone.

Non è impensabile immaginarlo negli ottavi contro Thiem, anche se dovrà superare lo scoglio Auger-Aliassime al secondo turno. Una volta giunto nella seconda settimana, forte di una mente totalmente sgombra... chissà. Il sorteggio è stato un po' crudele con due dei giocatori più in forma: Roberto Bautista Agut e Milos Raonic. Potrebbero trovarsi al terzo turno, e chi uscirà da quello spicchio sarà il favorito per un posto nei quarti. Il terzo quarto è presidiato a Medvedev e Berrettini. Il russo non dovrebbe avere problemi fino a un possibile ottavo contro Dimitrov, replay della semifinale del 2019. Ma non è detto che il bulgaro ci arrivi. Anzi, può rischiare già contro il rampante Tommy Paul. Da parte sua, Berrettini esordisce contro Go Soeda (difficoltà medio-bassa), poi Humbert o Sugita prima di un possibile terzo turno contro Casper Ruud o – perché no? – Emil Ruusuvuori, baby finlandese che tanto lo ha fatto tribolare qualche giorno fa. Numeri alla mano, negli ottavi ci sarebbe il replay dello scorso anno contro Andrey Rublev: insomma, il percorso verso i quarti non sembra impossibile.

Daniil Medvedev, finalista in carica, potrebbe affrontare Matteo Berrettini nei quarti
Ultimi allenamenti a Flushing Meadows prima dello Us Open

Capitolo a parte per gli altri azzurri. Qualcuno deve fare esperienza, qualcun altro avrà una buona occasione di guadagno, pochi sembrano avere reali ambizioni di seconda settimana. L'attesa per Sinner è sempre alta, anche se il sorteggio gli ha riservato Karen Khachanov, avversario decisamente complicato. Lo scorso anno, l'altoatesino fece grandi cose contro Wawrinka. Le potenzialità sono note, più difficile immaginare se è già tempo di exploit. Dovesse andare avanti, sarebbe bello ritrovarlo contro De Minaur al terzo turno, in un replay delle Next Gen Finals 2019. Nella parte alta c'è Federico Gaio, al secondo Slam in assoluto, primo da ammesso di diritto: parte sfavorito contro Berankis, ma c'è spazio per studiare una strategia. Marco Cecchinato, neopapà, giocherà senza pressioni contro il sudafricano Harris: non è lo Us Open il suo obiettivo, e chissà che la mente sgombra non lo possa aiutare. Sarà una gran battaglia tra Stefano Travaglia e Jordan Thompson, tennisti grintosi e dal livello piuttosto simile. Dopo Berrettini (e in assenza di Fognini) il nostro giocatore meglio piazzato è Lorenzo Sonego. Contro Adrian Mannarino (n.32 del draw) sarà un match da tripla. In caso di successo, non sarebbe impossibile vederlo al terzo turno, magari contro Zverev.

Ancora una presenza per l'inossidabile Paolo Lorenzi, la cui base è ormai negli Stati Uniti. E proprio allo Us Open ha giocato il suo miglior Slam di sempre. Contro Brandon Nakashima (pupillo di Pat Cash) parte sfavorito, ma ha certamente le qualità giuste per metterlo in crisi. Tra i due ci sono ben 20 anni di differenza. Detto di Berrettini, nella parte bassa ha una buona chance Salvatore Caruso. I buoni match della scorsa settimana giustificano qualche ambizione contro James Duckworth, forse uno dei migliori sorteggi possibili. E un secondo turno contro l'imprevedibile Paire sarebbe tutto da seguire. L'eterno Seppi (come Lorenzi, americano d'adozione) sfiderà Frances Tiafoe da cui ha perso lo scorso anno in Australia. Il tabellone di Andreas non è dei peggiori. Lo Us Open è l'unico Slam in cui non ha centrato gli ottavi, un mantra che vale la pena ripetere anche se la strada sarebbe lunga. Gianluca Mager può giocarsi le sue carte contro Kecmanovic in vista di un possibile secondo turno contro Bautista, mentre di Sinner abbiamo già detto. Volendo essere realisti, 3-4 giocatori al terzo turno sarebbe davvero un buon bottino. Ma la quantità l'abbiamo costruita, e questo è un merito innegabile.