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ATP ROTTERDAM

“Sinner? beste speler ter wereld”

“È già il miglior giocatore del mondo”. Parola di Botic Van de Zandschulp, battuto dall'azzurro a Rotterdam. È stato il rientro perfetto, una prestazione che certifica la bontà delle sue scelte post-Melbourne. Reduce da 11 vittorie di fila, adesso trova Monfils (che a Rotterdam non perde dal 2016)

Riccardo Bisti
15 febbraio 2024

In olandese si dice best speler ter wereld. Ma dobbiamo abituarci a sentirlo dire in più lingue, quando si parla di Jannik Sinner. “Il miglior giocatore del mondo” è quanto detto da Botic Van de Zandschulp dopo averci perso al primo turno del torneo ATP di Rotterdam, unico impegno sinneriano nel mese di febbraio. Un 6-3 6-3 che è la naturale evoluzione del 6-3 7-5 6-4 con cui Jannik aveva iniziato la campagna trionfale in Australia. Nei tanti impegni con i media dei giorni scorsi, aveva detto che dovrà essere pronto a lottare perché tutti vorranno batterlo, e perché i suoi punti deboli sono più noti rispetto a un tempo “per questo dovrò essere pronto a lavorare ancora più duramente”. Il problema – per gli avversari – è che sembra non averne. Se escludiamo i tre ace con cui VDZ ha iniziato la partita, è stato un match di pura routine per il ragazzo che ha detto “no” a San Remo perchè doveva prepararsi a questo torneo. Un paio d'anni fa, dopo la semifinale all'Australian Open, Matteo Berrettini andò al Festival ed è stato – senza ombra di dubbio – il suo picco di popolarità, molto più rispetto alla finale di Wimbledon.

Lo certifica l'impennata di followers e l'esplosione di direct messages nella sua casella elettronica. Sarebbe stato lo stesso per Sinner, ma a lui non interessa la popolarità, anzi, la rifugge. “Dalle mie parti non ci sono grossi problemi, ma quando vai nelle grandi città italiane le cose diventano un po' pazze” ha detto, alludendo alla tre giorni romana dopo l'Australian Open. A precisa domanda, Sinner ha detto di non sapere dove sarà tra dieci anni. “Spero di potermi guardare dietro e dire che mi sono goduto ogni momento”. Ma cosa intende per godersi il viaggio? Facile: a un bagno di folla e popolarità preferisce il trofeo dell ABN-AMRO Open, il torneo che quattro anni fa gli ha concesso una wild card, garantendosi una sorta di credito morale. Queste cose, con uno come Sinner, funzionano. “È parso chiaro fin da subito che non è venuto per soldi, si è allenato seriamente sin da venerdì scorso” ha scritto la stampa olandese, abbagliata dalla sua performance contro Van de Zandschulp, nonché condizionata dalle affermazioni del loro connazionale.

«Può rapidamente diventare numero 1. Affinché io possa batterlo deve avere una cattiva giornata: oggi non era il caso, mi ha fatto sentire esattamente dove mi trovo in classifica» 
Botic Van de Zandschulp

Sembrava quasi stordito: “Avrei preferito uno qualsiasi degli altri 30 in tabellone – ha detto – posso batterlo soltanto se è in giornata storta. Ha migliorato molto il servizio, colpisce la palla più velocemente degli altri, quando vado a rete mi sorprende, se accorcio mi aggredisce... Con lui non è sufficiente tirare un gran colpo per vincere lo scambio, non sbaglia nemmeno sotto pressione”. È la descrizione di un Tennis Cyborg, che poi è la sensazione trasmessa ai suoi avversari. Come nel primo quindici dell'ottavo game, quando Jannik è riuscito a vincere un punto nonostante fosse stato scavalcato da un pallonetto che contro molti sarebbe stato vincente. In effetti, ha vinto 28 delle ultime 30 partite. Le uniche sconfitte? Contro Shelton a Shanghai e contro Djokovic alle ATP Finals. Cifre da numero 1, al di là di quello che racconta il computer.

“Può rapidamente diventare numero 1, lo ha dimostrato a Melbourne – continua Van de Zandschulp – affinché io possa batterlo deve avere una cattiva giornata: oggi non era il caso, mi ha fatto sentire esattamente dove mi trovo in classifica”. Al numero 66, per intenderci. Adesso l'allievo di Johan Ortegren ripartirà da Doha e Dubai, con un obiettivo in testa: evitare Sinner. “Spero di non giocarci per un po', anche se non ho alcuna influenza su questo”. Insomma, l'Olanda fatica a infilare exploit nel principale torneo di casa: in 51 edizioni, soltanto tre volte un tulipano ha battuto un top-5 ATP (due volte Siemerink, una Sluiter). Difficilmente aggiorneranno la statistica, anche se c'è ancora in gara Tallon Griekspoor, oggi impegnato contro Hubert Hurkacz. Ma c'è anche Sinner, che sempre alle 19.30 (l'orario dei super big, diretta Sky Sport) se la vedrà con Gael Monfils.

Sinner ha giocato per la prima volta a Rotterdam nel 2020, quando fu omaggiato da una wild card

Quella contro Botic Van de Zandschulp è stata l'undicesima vittoria di fila per Jannik Sinner

“Non vedo l'ora di affrontarlo, ha vinto due volte a Rotterdam e adora questo campo” dice Jannik il diplomatico, ma sa benissimo di essere favorito, anche perché lo ha battuto quattro volte su cinque. L'unica sconfitta risale al 2019, a Vienna. Ere geologiche fa. Ma c'è un dato statistico curioso: se Sinner è reduce da undici vittorie di fila, Monfils vanta la stessa striscia vincente all'Ahoy. Ha vinto nelle sue ultime due apparizioni (2019 e 2020) e per trovare l'ultima sconfitta bisogna scorrere fino al 2016, quando si arrese in finale a Martin Klizan. Quella contro Denis Shapovalov è stata l'undicesima vittoria di fila su quel campo, modo ideale per mettersi alle spalle il piccolo incidente diplomatico dello scorso weekend a Oslo, quando è stato squalificato dal torneo UTS per aver inavvertitamente ferito un ufficiale di gara.

Un episodio che non accadrebbe mai a Sinner: troppo tranquillo, troppo pacato. E, soprattutto, sempre più forte. Quando gli hanno chiesto quale sia stato il momento più speciale dopo Melbourne, ha dato una risposta che è un po' l'appendice di quanto detto il 28 gennaio. “Per la verità non c'è stato un momento speciale. Da quando sono tornato, non ho ancora visto i miei genitori. Ecco, non vedo l'ora di incontrarli e di poter ragionare insieme a loro”. Comunque vada a Rotterdam, è probabile che lo potrà fare nelle settimane che separano questo torneo dalla tappa di Indian Wells, suo prossimo impegno. Il Double Sunshine americano, in cui i migliori si ritroveranno dopo essersi sparpagliati in giro per il mondo a febbraio, sarà l'occasione giusta per capire se già quest'anno potrà lottare per diventare numero 1. Secondo alcuni parametri lo è già. Di sicuro, lo è per il povero Botic Van de Zandschulp.