Lo specialista che fa l'occhiolino a Nadal

ROMA

14 maggio 2022

Riccardo Bisti

Abituale frequentatore dell'accademia di Manacor, Casper Ruud ama la terra battuta ma aveva sbagliato i tornei precedenti. Si è rifatto al Foro Italico, laddove è in semifinale grazie alla bella vittoria su Shapovalov. Vendica il suo amico Rafa, che lo invita spesso a cena quando si allenano insieme. 

Aveva sbagliato troppi tornei, in primavera. Era improbabile che Casper Ruud arrivasse al Roland Garros senza neanche un acuto sulla terra battuta. Puntuale, ha raggiunto la semifinale agli Internazionali BNL d'Italia. Favorito dai guai di Nadal, è stato bravo a centrare la Final Four domando l'esuberanza di Denis Shapovalov, che pure lo ha messo a dura prova. È finita 7-6 7-5 e nella seconda semifinale se la vedrà con il vincente di Djokovic-Auger Aliassime. I risultati delle scorse settimane erano sorprendenti, poiché Ruud è uno dei principali specialisti della terra battuta. Per carità, è migliorato (parecchio) sul cemento. Lo ha dimostrato con la semifinale ATP Finals e la recente finale a Miami, ma rimane uno dei migliori interpreti del mattone tritato.

Archiviata la delusione per la sconfitta di Sinner, il pubblico del Centrale ha assistito a un match serrato, in cui Ruud ha anche cancellato un setpoint nel tie-break del primo set, che avrebbe potuto indirizzare la partita in modo diverso. Come se non bastasse, il canadese ha avuto un'altra chance sul 5-4 nel secondo, sul servizio Ruud. “Credo che una delle cose principali da fare sulla terra battuta sia mettere in campo tante prime palle – ha detto Ruud – oggi ha funzionato bene. In generale, ho servito bene in tutti i miei match. All'inizio sei un po' nervoso, ma poi ho trovato il mio ritmo”. Per lui è la seconda semifinale a Roma dopo quella del 2020, nell'edizione autunnale, quando nei quarti batté per un pelo Matteo Berrettini. La semifinale al Foro Italico è il miglior risultato della sua campagna primaverile, poiché non era mai andato oltre i quarti a Barcellona e Monaco di Baviera.

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Casper Ruud ha giocato un'ottima partita, ma è stato molto fortunato con questo nastro sul 7-7 del tie-break...

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Abbiamo assistito a un interessante contrasto di stili, con Shapovalov proteso verso la rete, per nulla disposto a palleggiare da fondocampo contro un avversario più solido di lui. E lo ha fatto bene: nel primo set ha raccolto 9 punti su 11 sortite. Ruud ha avuto un pizzico di fortuna nel tie-break, quando un nastro fortunato sul 7-7 lo ha portato al setpoint poi risultato decisivo. Nel complesso ha servito meglio: a parte il rischio sul 4-5 del secondo, col setpoint annullato, è stato più sicuro nei suoi turni di battuta e ha intascato l'unico break della partita nell'undicesimo game, al termine di un game di 14 minuti, in cui ha avuto bisogno di ben nove palle break per trasformarne una. “In quei momenti sei sempre un po' più nervoso, specialmente contro un ottimo battitore come Denis – ha aggiunto – non è facile togliergli il servizio, quindi è necessario cogliere le poche occasioni che arrivano. Quella che ho sfruttato è stata sufficiente per vincere la partita”.

In assenza di Rafa Nadal, dunque, le semifinali di Roma trovano un secondo super-specialista del rosso (l'altro è Tsitsipas). In un certo senso, Ruud fa le veci dello spagnolo: tra i due c'è grande rispetto, al punto che spesso il norvegese si allena con Rafa presso l'accademia di Manacor. “È sempre bello quando sono lì, non pensavo che uno impegnato come lui mi invitasse a cena ogni volta che mi alleno a Manacor. È una grande motivazione averlo accanto, perché ogni volta che si allena è come se fosse la prima volta che mette piede sul campo. È incredibile come riesca a mantenere la stessa motivazione di sempre”. Nel suo piccolo, il figlio d'arte Casper prova a fare altrettanto. A Parigi bisognerà fare i conti anche con lui. Intanto c'è una semifinale da giocare a Roma. Una semifinale in cui non partirà battuto.