The Club: Bola Padel Roma
US OPEN

L'Italia dei maratoneti

Sinner, Musetti, Fognini: la pattuglia azzurra vola al termine di tre battaglie di cinque set, aprendo scenari suggestivi per il resto del torneo. Sinner vince di grinta, Musetti fa un miracolo nel quinto set, Fognini azzecca l'ennesima rimonta. I baby avranno un qualificato, il ligure pesca Nadal per la diciottesima volta. 

Riccardo Bisti
31 agosto 2022

In fondo, la maratona ci ha regalato due delle medaglie d'oro più belle mai conquistate dall'Italia nella sua storia olimpica: Gelindo Bordin a Seul 1988 e Stefano Baldini ad Atene 2004. Quindi, oltre al luogo comune degli italiani popolo di santi, poeti e navigatori... Oggi si può sussurrare che siamo anche un po' maratoneti. Già, perché la seconda giornata dello Us Open 2022 ha regalato tre gioie al tennis azzurro, tutte al quinto set, tutte laboriose ed emozionanti. E per i nostri tre fondisti si aprono scenari interessanti per il resto del torneo. Andiamo con ordine.

GRINTA SINNER
Pur essendo finito nello spicchio di tabellone più complicato, Jannik Sinner rimane uno dei favoriti per un posto in semifinale. E sarebbe la prima in carriera in uno Slam. Per lui sarà un percorso a ostacoli, ma pochi pensavano che avrebbe rischiato qualcosa contro Daniel Altmaier, tedesco senza grandi risultati ma con una certa personalità. Oltre a giocare un tennis brillante, proiettato verso la rete, è uno che sa stare in campo, non teme i grandi palcoscenici e non trema al momento di vincere. Lo sa bene Matteo Berrettini, sconfitto dal tedesco nell'edizione autunnale del Roland Garros. Sin dai primi scambi, si è capito che Altmaier non soffriva più di tanto il forcing di Sinner. Forte di un bel servizio, un rovescio in slice ben giocato e frequenti discese a rete, aveva le armi giuste per contrastare l'altoatesino. C'è riuscito nel primo e nel quarto set, salvo poi pagare la fatica nel secondo e nel terzo. Una volta arrivato al quinto, con l'inerzia psicologica a suo favore, ha avuto enormi chance sull'1-1 e servizio Sinner. Si è trovato 0-40, ha avuto un totale di quattro palle break, ma Sinner si è aggrappato alla partita con fede quasi religiosa. Ha salvato il game, e poi nel successivo è stato lui a brekkare l'avversario, sempre ai vantaggi. A quel punto, ha sfibrato la resistenza altrui e ha finito col dominare gli ultimi game: è finita 5-7 6-2 6-1 3-6 6-1 con un bel sospiro di sollievo.

“È sempre dura gocare il primo turno di ogni torneo, specialmente qui, dove so di poter fare ottime cose – ha detto Sinner – ci sono stati momenti in cui ho giocato bene e altri in cui avrei potuto giocare meglio, ma al primo turno è sempre così”. Sinner ha confermato di avere una certa grinta, manifestando rumorosamente – e visibilmente – i propri sentimenti nei momenti cruciali. E il pubblico si è scatenato sul punto che gli ha dato il break del 3-1 nel quinto set. La sensazione è che certi gesti non siano propriamente spontanei, che facciano parte di un percorso, ma in fondo non importa. “Ci sono stati punti molto divertenti, altri in cui non avevo troppo ritmo – ha aggiunto Sinner – non è stato facile perché c'era parecchio vento. Adesso devo recuperare al meglio per il prossimo match. Amo giocare al meglio dei cinque set, magari può essere lunga, ma mi piace. E poi New York è un posto speciale, perché è il primo Slam in cui mi sono qualificato”. Al secondo turno se la vedrà con il qualificato Christopher Eubanks, che ha azzeccato una mezza sorpresa battendo Pedro Martinez. Non sarà un match banale, perché l'americano sta servendo alla grande e adotta un serve and volley quasi sistematico. Per Sinner non sarà facile trovare il giusto ritmo.

«Amo giocare al meglio dei cinque set, magari può essere lunga, ma mi piace. E poi New York è un posto speciale, perché è il primo Slam in cui mi sono qualificato»
Jannik Sinner
ASICS ROMA

Jannik Sinner ha avuto bisogno di cinque set per battere Daniel Altmaier, numero 93 ATP

CUORE MUSETTI
Lorenzo Musetti è sceso in campo contro David Goffin con il cuore più pesante del solito, perché qualche giorno fa ha saputo della scomparsa di Tina Piagneri, tuttofare dello Junior Tennis San Benedetto, il circolo dove ancora oggi trascorre i periodi di allenamento. La conosceva sin da quando era bambino e lei non si perdeva un suo allenamento. Le avrà sicuramente dedicato un successo emozionante, a tratti epico, in un match durato 4 ore e 38 minuti in cui ha ripreso il quinto set dal bidone della spazzatura. Il belga si è trovato avanti 5-2 e due break di vantaggio, ha servito di nuovo sul 6-5 ed è stato avanti 7-4 nel super tie-break finale. Fino all'anno scorso, avrebbe vinto questa partita.

Invece la nuova norma, che ha uniformato il quinto set in tutti gli Slam, ha salvato il carrarino. Lorenzo si è imposto 3-6 7-5 6-4 3-6 7-6, artigliando 11-9 il super tie-break. Dopo l'ultimo punto si è gettato per terra, ed è comprensibile. Anche per il modo con cui era arrivato a matchpoint, un fantastico rovescio lungolinea che ha ancora più valore dopo una simile maratona. Esausto, Goffin ha sparato in rete l'ultimo dritto. Scenari interessanti, dicevamo: al secondo turno, per lui, ci sarà un altro qualificato, l'olandese Gijs Brouwer, uno dei tantissimi prodotti del college, che ha sorpreso il vincitore di Winston Salem Adrian Mannarino. Un match in cui Musetti parte certamente favorito. Un terzo turno contro Hubert Hurkacz sarebbe davvero molto interessante.

HEAD

Con questo successo, Musetti ha evitato un filotto di sconfitte al primo turno negli Slam del 2022

Il modo con cui Lorenzo Musetti ha superato Davd Goffin è stato davvero notevole

DIESEL FOGNINI
L'ultimo a prendersi il pass per il secondo turno è stato Fabio Fognini, uno che di maratone se ne intende. Quello contro Aslan Karatsev è stato il 38esimo quinto set giocato in carriera. E la vittoria per 1-6 5-7 6-4 6-1 6-4 ha rappresentato la sua nona rimonta dopo aver perso i primi due set. Le tre ore e mezza di partita sono state una perfetta sintesi di tutta la carriera di Fabio: negativo, nervoso, quasi abulico nei primi due set, si è piano piano ritrovato e ha lentamente tolto energie al suo avversario. Il tutto nonostante abbia commesso diversi doppi falli, addirittura quattro nello stesso game (quando era in svantaggio 6-1 4-1). Però ha mostrato una buona qualità atletica: se all'inizio sembrava in difficoltà, si è lentamente ritrovato e alla fine era in grado di respingere il forcing del russo. Dopo aver mollato il quarto set per conservare qualche energia, Karatsev ha giocato in apnea il quinto. Ha tenuto – faticosamente – fino al 4-4, ma poi ha terminato con un doppio fallo. Non sono mancate, ovviamente, le colorite reazioni di Fognini, ma ormai fanno parte del personaggio e non si può certo pensare che cambi a 35 anni.

Alla fine del secondo set si è preso un penalty point per un secondo warning, dopo che il primo era arrivato per condotta anti-sportiva... dopo un punto vinto. Si tratta di una buona vittoria, che gli spalanca le porte dell'Arthur Ashe per il diciottesimo scontro diretto contro Rafa Nadal, che più o meno in contemporanea aveva qualche tribolazione di troppo per battere l'australiano Rinky Hijikata (4-6 6-2 6-3 6-3). Questo Rafa, unito a quello visto a Cincinnati, non sembra inavvicinabile. E poi c'è la suggestione della fantastica vittoria di sette anni fa, quando Fabio lo batté dopo aver perso i primi due set, proprio in questo torneo. Quell'anno raccolse tre delle sue quattro vittorie contro Nadal, superato anche in semifinale a Monte Carlo 2019. Nel bilancio ci sono anche tredici sconfitte, tanti episodi, persino qualche battibecco, e non c'è dubbio che sarà un match interessante, tutto da godere. Fa quasi impressione pensare che Rafael e Fabio abbiano 71 anni in due, ma il tempo passa per tutti. La buona notizia è che Fognini (che oggi esordisce in doppio) non ha certo paura di sostenere un'altra maratona. È la sua specialità.