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Il tetto sul Centrale del Foro Italico

C'è un aggiornamento sulla telenovela legata alla copertura del Centrale: scelti i sette progetti finalisti, il vincitore sarà nominato il 20 luglio. La capienza aumenterà a 12.000 posti. Vi illustriamo la roadmap e ipotizziamo quando potrebbero partire i lavori. 

Riccardo Bisti
22 aprile 2022

“L’anno scorso mi ero preso un impegno e l’ho mantenuto: i primi 33 progetti presentati dopo la competizione internazionale sono stati già scrutinati, ne sono rimasti 7 che vanno in short list ed entro luglio sarà scelto il progetto che dovrà essere il più rispettoso dell’area monumentale del Foro Italico, uno straordinario tesoro che noi abbiamo a disposizione”. Il virgolettato è attribuito a Vito Cozzoli, presidente di Sport & Salute, l'ex CONI Servizi, e riguarda una delle telenovele più lunghe nella storia del tennis italiano: la costruzione di un tetto sul Campo Centrale del Foro Italico. Se ne parla da oltre vent'anni: chiacchiere, promesse, progetti, ma la copertura non c'è ancora. Cozzoli ha parlato durante la presentazione del torneo 2022, e c'è una buona notizia: ha detto il vero. Undici mesi fa vi avevamo spiegato nel dettaglio l'evoluzione del Concorso Internazionale di Progettazione lanciato da Sport & Salute nel 2019. Tuttavia, la procedura si è bloccata per un anno e mezzo. Per conoscere il dettaglio dei fatti vi rimandiamo al nostro articolo del 15 maggio 2021. Un paio giorni dopo, in chiusura di torneo, Cozzoli svelò un dato fino ad allora sconosciuto: erano pervenuti 33 progetti. In quel momento era tutto fermo, visto che l'ultima nota ufficiale risaliva al 14 maggio 2020. Oggi possiamo raccontare l'evoluzione della vicenda e – soprattutto – raccontare cosa succederà nell'immediato.

Con un'incognita: le tempistiche. Perché Cozzoli non ha detto – evidentemente perché non è ancora in grado – quando si potrà finalmente tagliare il nastro. Parliamoci chiaro: l'impianto attuale è oggettivamente inferiore rispetto ai centrali degli altri Masters 1000. Soltanto quello di Monte Carlo è peggiore e meno capiente di quello romano. E la capienza – come vedremo – è un aspetto cruciale del secondo grado del progetto. Ma andiamo con ordine: il progetto si era arenato nel maggio 2020, prima della nomina della Commissione Giudicante (composta da un presidente e quattro componenti) che avrebbe dovuto valutare i progetti. Dopo aver stabilito un responsabile per individuarla, la procedura è ripartita il 27 dicembre 2021. Sul sito ufficiale, la lentezza (o meglio, l'interruzione) del processo viene giustificata così: “Il concorso si era fermato in primo grado dopo aver concluso la fase delle iscrizioni e di ricezione delle proposte senza poter avviare i lavori della Giuria di primo grado a causa di una serie di problematiche e fattori legati all'emergenza pandemica da Covid-19”. Il 10 gennaio – finalmente – sono state scelte le cinque persone che decideranno a chi affidare i lavori. Dopo aver concesso cinque giorni ai partecipanti per mostrare eventuali riserve e incompatibilità a ricoprire il ruolo, è stato dato il via libera.

Il Campo Centrale dovrà necessariamente avere un aumento di capienza, raggiungendo i 12.000 spettatori contro gli attuali 10.500.
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Un filmato emozionale accompagna l'avvicinamento agli Internazionali del 2022

Due aspetti positivi: 1) Il bando è completamente anonimo. Nessuno conosce gli studi di architettura e ingegneria che hanno partecipato al concorso. Ogni concorrente è indicato con un codice alfanumerico: un sistema in grado di evitare sospetti e favoritismi. 2) È apprezzabile la trasparenza con cui Sport & Salute ha messo a disposizione documenti e verbali. Ancora prima che i membri della Commissione Giudicante si insediassero, è stato reso pubblico il loro curriculum per dare a tutti la possibilità di visionarlo (e ai partecipanti di esprimere eventuali riserve). La Commissione ha valutato i 33 lavori gli scorsi 28-29 marzo e sono stati resi pubblici i verbali dei due giorni di lavori: otto pagine in cui vengono segnalati i codici dei sette progetti finalisti. Per curiosità, indichiamo l'ordine con cui erano stati presentati (ormai due anni prima): sono stati scelti i progetti consegnati per primo, terzo, decimo, quattordicesimo, diciannovesimo, ventinovesimo e trentesimo.

Per ciascuno di loro è possibile leggere un breve commento della Commissione. Si nota come l'aspetto principale sia il rispetto della monumentalità della zona, come peraltro ricordato da Cozzoli. I finalisti hanno poi ricevuto due raccomandazioni.
1) Il Campo Centrale dovrà necessariamente avere un aumento di capienza, raggiungendo i 12.000 spettatori contro gli attuali 10.500. Si tratta di una condizione necessaria per mantenere lo status di Masters 1000 e restare al passo con gli altri tornei di categoria.
2) Andranno specificate, con grande precisione, le ombre che la copertura genererà sul campo. Dovranno essere regolari, dunque parallele o perpendicolari al campo. Non saranno ammesse ombre irregolari e disomogenee tipo quelle che si vedono adesso nella seconda parte del pomeriggio, quando calano sul campo le sagome degli alberi di Monte Mario. Nella nota si riconosce che questo tipo di ombre possono disturbare la percezione dei giocatori (e del pubblico in TV, aggiungiamo noi). In sede di bando, i partecipanti dovranno mostrare una simulazione, ovviamente nelle condizioni che si presentano a maggio.

Vito Cozzoli, presidente di Sport & Salute (Foto di Giampiero Sposito - FIT / È di Sposito anche la foto in chiusura)

L'attuale aspetto del Centrale del Foro Italico. Tra i Masters 1000, soltanto Monte Carlo ha un centrale con capienza inferiore

E adesso che succede? Fino al 13 maggio, i sette finalisti potranno chiedere chiarimenti alla Commissione. A sua volta, le risposte arriveranno entro il 20 maggio. A quel punto si aprirà definitivamente il secondo grado. I progetti dovranno pervenire entro mezzogiorno di venerdì 1 luglio 2022. Da parte sua, la Commissione lavorerà nel periodo compreso tra il 4 e il 15 luglio e la classifica definitiva sarà pubblicata il 20 luglio. È previsto un compenso in base ai piazzamenti: 100.000 euro per il vincitore, 25.000 a testa per chi giunge tra il secondo e il settimo posto. Quando sarà stabilito il vincitore, avrà 60 giorni di tempo per presentare la fattibilità tecnica ed economica del progetto. Se non sorgeranno problemi (in quel caso potrebbero rientrare in ballo gli altri progetti), si potrebbe finalmente dare il via ai lavori. Il definitivo appaltatore del progetto avrà diritto a un compenso di 1.064.008 euro. Ipotizzando l'assenza di intoppi, intorno al 20 settembre dovrebbe essere stabilito il vincitore. Ipotizzando un avvio immediato dei lavori (dunque a ottobre), ci si domanda quanto tempo sarebbe necessario per ultimarli. Lo spazio per concludere entro l'edizione 2023 ci sarebbe: visto che l'impianto non deve essere ricostruito ex-novo, ma soltanto ristrutturato, sette mesi dovrebbero essere sufficienti. Sarebbe importante, perché il 2023 dovrebbe essere l'anno in cui il calendario ATP verrà finalmente aggiornato.

I Masters 1000 dovrebbero passare da nove a dieci, e sette di questi diventeranno come Indian Wells e Miami, con una durata di 10-12 giorni. Nella conferenza stampa di mercoledì, lo stesso Angelo Binaghi ha detto che l'annuncio potrebbe anche arrivare durante il torneo del 2022. Visto che Roma farà parte dei sette tornei allargati (dovrebbero restare fuori Monte Carlo e Parigi Bercy e – forse – il nuovo, magari su erba), sarebbe opportuno arrivare al maggio 2023 con il Foro Italico messo a nuovo ed evitare ulteriori brutte figure, peraltro già avvenute nelle ultime edizioni, soprattutto sul fronte biglietteria. Precisazione: da più parti si sente il termine upgrade per descrivere l'allungamento del torneo. In realtà non è così. Sarà riorganizzazione complessiva del calendario, che prevede un ruolo diverso per la maggior parte dei Masters 1000. Significa che Roma non avrà uno status migliore rispetto all'attuale, ma semplicemente lo manterrà. Al contrario, restare sulla durata attuale sarebbe un downgrade a tutti gli effetti. Fortunatamente non avverrà, ma è opportuno essere precisi. Nella speranza che il tetto arrivi in tempo per il 2023, visto che il torneo più vicino al nostro (Madrid) ne ha già tre e si parla insistentemente di un quarto, anche se rispetto ai primi proclami non sono emerse particolari novità. Va detto che Madrid, nel frattempo, ha cambiato proprietario.