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NITTO ATP FINALS

Il sorteggio dice male a Berrettini

Sebbene abbia evitato Djokovic e i precedenti non lo condannino, Matteo Berrettini non può essere soddisfatto dei gironi del Masters. Troverà tre dei quattro semifinalisti di Bercy, oltre ai vincitori delle ultime due edizioni. Inoltre il suo bilancio contro i top-10 è il secondo peggiore tra i Magnifici Otto. Ma i numeri non raccontano tutto...

Riccardo Bisti
12 novembre 2021

Volendo credere ai numeri, è andata bene. Ma i numeri non raccontano tutto. Senza particolare fantasia, gli organizzatori delle ATP Finals hanno denominato verde e rosso i nomi dei due gironi eliminatori, un omaggio all'Italia che profuma di pizza, mandolino e luoghi comuni. Vabbè. Ben più importante analizzare il sorteggio di Matteo Berrettini. I numeri, dicevamo: Matteo è finito nel Gruppo Rosso insieme a Daniil Medvedev (0-2 nei precedenti), Alexander Zverev (1-3) e Hubert Hurkacz (2-1). Insomma, il bilancio in carriera racconta di 3 vittorie e 6 sconfitte, un 33,3% che non è straordinario ma è migliore rispetto a quello con gli ipotetici avversari del gruppo verde: Novak Djokovic (0-4), Stefanos Tsitsipas (0-3) e Casper Ruud (2-2). Mai i numeri non raccontano tutto, abbiamo scritto.

Quando i gironi delle ATP Finals parevano squilibrati, il Maestro Rino Tommasi aveva coniato la definizione di Girone di Ferro e Girone di Latta. Chiunque segua il tennis con costanza, sa bene che il Gruppo Rosso è il girone di ferro. Daniil Medvedev è il campione in carica, Alexander Zverev ha vinto l'anno prima e sono entrambi in grande forma. E Hubert Hurkacz (pur battuto da Berrettini in semifinale a Wimbledon) viene dalla semifinale di Bercy che gli ha garantito la qualificazione all'ultimo respiro, bloccando le ambizioni di Jannik Sinner. Inerzia positiva, insomma. E Matteo? Dopo la fantastica finale a Wimbledon ha steccato i tre tornei del circuito (Cincinnati, Indian Wells e Vienna), ma ha dato il meglio di sé allo Us Open. Soltanto un super Djokovic lo ha bloccato nei quarti. Diciamo che arriva bene, ma non benissimo. Non è una citazione del torinese Shade, ma una sensazione concreta.

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Chiunque segua il tennis con costanza, sa bene che il Gruppo Rosso è il girone di ferro. Daniil Medvedev è il campione in carica, Alexander Zverev ha vinto l'anno prima e sono entrambi in grande forma.

La lunga giornata di giovedì presso il campo di allenamento all'interno del Pala Alpitour

A Vienna si è arreso al baby Alcaraz, forse distratto dall'inseguimento di Report per le faccende legate alla sua SRL monegasca. Ha rinunciato a Parigi Bercy per un dolore al collo, più verosimilmente per ricare le batterie in vista di Torino e delle Davis Cup Finals, in cui sarà il leader naturale dell'Italia. “Se in estate ho detto che Matteo è pronto per vincere uno Slam, figurarsi se non penso altrettanto per un titolo al Masters” ha detto coach Vincenzo Santopadre in un'intervista con Paolo Rossi, su Repubblica. Ambizioni legittime, ma l'urna di Torino è stata malefica. I bookmakers lo daranno certamente sfavorito contro Medvedev e Zverev, con i quali ha un bilancio negativo (l'unica vittoria è con Zverev a Roma, nel 2019). Il tedesco sarà il suo primo avversario in un affascinante Sunday Night, con tanto di diretta – udite udite – su Rai Due. Potrebbe essere favorito contro Hurkacz, ma i dati non mentono: nel suo girone ci sono tre dei quattro semifinalisti di Bercy.

Djokovic è finito dall'altra parte, ma siamo abbastanza convinti che Matteo avrebbe pagato volentieri la tassa serba per giocarsela con l'azzoppato Tsitsipas e la new entry Ruud. Il primo è addirittura in forse e giovedì ha tardato il suo allenamento con il giovane Samir Banerjee (n.3 junior), con buona pace di chi aveva sborsato 50 euro per assistere alla giornata di allenamenti, comunque sugli altri due campi, giovedì frequentati soprattutto da doppisti. La sensazione è che il greco giocherà il primo match, ma chissà se arriverà in fondo. Quanto a Ruud, merita il posto tra i magnifici otto in virtù di una stagione fantastica, ma è un po' il cenerentolo del Masters. Non sarà una meteora come il Berasategui del 1994, ma i numeri dicono che in carriera ha giocato appena 31 partite sotto a un tetto, con un bilancio di 19 vittorie e 12 sconfitte. Il 7-2 del 2021 non deve trarre inganno, perché due vittorie sono arrivare contro due carnedi uzbeki in Coppa Davis e uno è il successo semi-ufficiale contro Opelka in Laver Cup.

Stefanos Tsitsipas arriva alle ATP Finals in non perfette condizioni fisiche

I due gruppi delle NITTO ATP Finals torinesi

Insomma, nel girone al pomodoro Berrettini partirà sfavorito in due match su tre, mentre in quello al basilico sarebbe stato sfavorito con il solo Djokovic. Non è andata bene, ma Matteo avrà dalla sua un paio di fattori: in primis, le condizioni di gioco. Il cemento indoor è perfetto per lui e la sua devastante combinazione servizio-dritto. In realtà non ha ancora giocato finali ATP al coperto (l'ultimo titolo risale al Challenger di Bergamo 2018), ma non c'è dubbio che siano condizioni amiche. In secundis, il tifo del pubblico. Gli italiani faranno un gran tifo per lui, che ama avvertire l'affetto della gente. Matteo trae forza dall'energia e dalla carica del pubblico. Lo ha ribadito Santopadre, che peraltro rimpiange i tanti tornei giocati senza pubblico.

Un mix che potrebbe dargli una mano, anche Matteo ha bisogno di aggiornare le sue statistiche contri top-10 (in questo caso, top-8). Dei partecipanti al Masters, soltanto Ruud ha un bilancio peggiore negli scontri diretti contro i primi dieci (3-16). Il bilancio di Berrettini parla di 7 vittorie e 14 sconfitte, un onesto 33,3% che però non è ancora sufficiente. Tra l'altro, il bilancio contro i top-10 rispecchia quasi fedelmente la classifica con cui i Magnifici Otto si presentano al Pala Alpitour. Ci sono solo due variazioni: Zverev ha un bilancio appena migliore di Tsitsipas, ma di appena un punto percentuale. Al contrario, sorprende il 40% di Hurkacz, che gli permette di superare Berrettini e persino Rublev, passando dal settimo a un (virtuale) quinto posto. Fattori da tenere in considerazione. Ma i numeri non raccontano tutto. Per fortuna.

NITTO ATP FINALS – TORINO
Gruppo Verde
Novak Djokovic – Stefanos Tsitsipas – Andrey Rublev – Casper Ruud

Gruppo Rosso
Daniil Medvedev – Alexander Zverev – Matteo Berrettini – Hubert Hurkacz

CALENDARIO PRIME DUE GIORNATE
Domenica 14 novembre
Medvedev-Hurkacz (h.14)
Zverev-Berrettini (h.21)

Lunedì 15 novembre
Djokovic-Ruud (h.14)
Tsitsipas-Rublev (h.21)

IL BILANCIO CONTRO I TOP-10
Novak Djokovic 227-102 (68,99%)
Daniil Medvedev 23-23 (50%)
Alexander Zverev 33-42 (44%)
Stefanos Tsitsipas 23-31 (42,59%)
Hubert Hurkacz 9-13 (40,90%)
Andrey Rublev 12-20 (37,50%)
Matteo Berrettini 7-14 (33,33%)
Casper Ruud 3-13 (18,75%)