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AUSTRALIAN OPEN

Il gigante che beffò McEnroe... grazie a un panino

Sarà un'Australian Open all'insegna del distanziamento sociale. Ma 35 anni fa, grazie alla possibilità di avvicinarsi al pubblico, Slobodan Zivojnovic girò a suo favore una sceneggiata di John McEnroe. Mentre Mac sbraitava contro l'arbitro, andò a mangiarsi un panino in un box in prima fila. E vinse 6-0 al quinto.

Riccardo Bisti
6 febbraio 2021

Stiamo per vivere un Australian Open all'insegna delle restrizioni. L'ultima notizia riguarda un cambio di policy sulle mascherine: ogni volta che si giocherà col tetto chiuso, gli spettatori saranno obbligati a indossarle. Eppure una delle storie più curiose nella storia del torneo si è sviluppata proprio grazie al contatto con il pubblico. Una storia che oggi – più che mai – vale la pena ricordare. Correva l'anno 1985 e si giocava ancora a Kooyong. Ultima edizione dicembrina, prima del ritorno alla storica collocazione di gennaio. Nell'ultimo Slam dell'anno, ancora su erba, si fece strada un gigante jugoslavo. Slobodan Zivojnovic era una sorta di homo sapiens di quello che sarebbe arrivato qualche anno dopo: tennisti sempre più alti, potenti, dotati di un servizio devastante. Dall'alto dei suoi 198 centimetri, scaraventava bordate intorno ai 200 km/h. In quegli anni, il potere economico degli Slam non era paragonabile a oggi. Inoltre andare in Australia era ben più costoso.

Si spiega così un tabellone zoppo, ad appena 96 partecipanti. Zivojnovic partì dal secondo turno con un bel successo contro Scott Davis, poi replicato contro Mike De Palmer e Tim Mayotte. Tre americani KO e un prestigioso piazzamento nei quarti, miglior risultato in carriera. Il percorso sembrava destinato a interrompersi contro John McEnroe, numero 2 del mondo alle spalle di Ivan Lendl. L'americano aveva grandi motivazioni, non avendo mai vinto in Australia. Era la sua seconda presenza a Melbourne negli ultimi nove anni. Pur inferiore al suo magico anno precedente, il 1985 gli aveva dato buone soddisfazioni. Aveva vinto otto titoli, l'ultimo un paio di settimane prima a Stoccolma. Tuttavia, nonostante il suo straordinario palmares, ancora oggi è ricordato soprattutto per il suo temperamento focoso. Rimase fedele alla sua fama anche a Kooyong: gli insulti sparati qua e là durante i match contro Dani Visser ed Henri Leconte gli erano costati rispettivamente 1.250 e 1.500 dollari di multa.

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"Avevo preso il ritmo e il controllo del gioco, così McEnroe pensò bene di spezzare l'inerzia: per me era chiaro cosa volesse fare. Lo rispetto come grande tennista, ma io sono cresciuto in mezzo alle strade di Belgrado e non avevo nessuna intenzione di partecipare al suo show"
Slobodan Zivojnovic
McEnroe fa la consueta scena con gli ufficiali di gara, Zivojnovic si stravacca in tribuna e mangia un panino

Non gli andava giù la superficie di gioco. Diceva di non aver mai trovato un'erba peggiore di quella, al punto da chiedere al capo degli ufficiali di gara Peter Bellenger di spostare il torneo su un campo adiacente, ovviamente inascoltato. “Questo non è tennis, ma lotta per la sopravvivenza – disse McEnroe – in queste condizioni non credo di poter esprimere il mio tennis”. Con questa zavorra è sceso in campo contro Zivojnovic. Avanti due set a uno, ha preso a litigare con l'arbitro in avvio di quarto set, dopo un overrule a suo sfavore. Tecnica collaudata: non era particolarmente arrabbiato, ma voleva soltanto mandare fuori palla l'avversario. Uno stratagemma. Eppure Zivojnovic trovò le contromisure. Mentre McEnroe faceva la sua scena, chiedendo l'intervento del supervisor, si è recato in un box riservato agli spettatori e si è messo a mangiare un sandwich in mezzo alla gente. “Avevo preso il ritmo e il controllo del gioco, così McEnroe pensò bene di spezzare l'inerzia – ricorda l'ex jugoslavo – per me era chiaro cosa volesse fare. Lo rispetto come grande tennista, ma io sono cresciuto in mezzo alle strade di Belgrado e non avevo nessuna intenzione di partecipare al suo show.

Allora mi sono allontanato, ho preso un panino e me lo sono mangiato in mezzo al pubblico. Era gustoso, poi avevo fame perché era stata una partita molto combattuta. Mi offrirono anche dello champagne, ma rifiutai: dovevo riprendere la partita”. La gente iniziò ad applaudire. McEnroe rimase stupito, attonito: per una volta, l'avversario era riuscito a strappargli la scena. “Quando ha finito di litigare col giudice sono tornato in campo, e il pubblico ha continuato ad applaudire”. Zivojnovic aveva fatto qualcosa riuscito a pochissimi: ridicolizzare l'ira (vera o presunta) di McEnroe. Il pubblico era divertito, Mac molto meno. Il suo gesto gli si era rivoltato contro e andò in crisi, perdendo dieci degli ultimi tredici giochi. Finì 2-6 6-3 1-6 6-4 6-0 per lo jugoslavo, alla prima semifinale Slam in carriera. Ne avrebbe giocata un'altra, sette mesi dopo, a Wimbledon. McEnroe smise di combattere, ma non di lamentarsi. Sotto 4-0 nel quinto set, ha gridato in direzione dell'avversario. “Pagherai per tutto questo. Non sto scherzando”. In tutta risposta, Bobo si è rivolto al giudice di sedia: “Hai sentito cosa mi ha detto? Mi ha minacciato. Per favore, dagli un warning”.

Il quel periodo, Slobodan Zivojnovic giocava il doppio insieme a Boris Becker
A sconfitta quasi archiviata, McEnroe promette a Zivojnovic che gliel'avrebbe fatta pagare (minuto 5.25 circa)

Dopo la sconfitta, un McEnroe ormai fuori controllo non strinse la mano all'arbitro, abbandonando il campo sommerso dai fischi. Come se non bastasse, saltò la conferenza stampa prendendosi altri 1.000 dollari di multa. Il capolavoro psicologico di Zivojnovic sarebbe proseguito davanti ai giornalisti: “Oggi mi ha deluso, ma in generale è un bravo ragazzo e un ottimo tennista”. In quanti possono raccontare di essersi presi gioco di McEnroe in questo modo? Parlando di tennis, disse che il merito dei suoi progressi era dovuto agli allenamenti con Boris Becker, suo compagno di doppio. Bum Bum aveva appena vinto Wimbledon e stava portando il tennis in un'altra dimensione in termini di potenza. “Devo dirgli grazie. Ti costringe a giocare a velocità elevate ed è inevitabile migliorare”. Le multe raccolte a Melbourne portarono McEnroe a superare il limite di 7.500 dollari in stagione, facendo scattare una squalifica di tre settimane. Tornò a gennaio per il Masters, ma perse al primo turno (fu un'edizione giocata con la formula dell'eliminazione diretta). Mac non lo sapeva ancora, ma la sua carriera era entrata in fase calante. Nel 1986 si sarebbe preso sei mesi di pausa, sfibrato dal difficile rapporto con Tatum O'Neal.

Non avrebbe più vinto Slam, ma si sarebbe preso la rivincita su Zivojnovic, battendolo in cinque set al terzo turno dello Us Open 1987. Da parte sua, il serbo avrebbe ceduto a Mats Wilander e poi avrebbe raggiunto il suo picco l'anno successivo con la semifinale a Wimbledon, salvo poi diventare numero 1 in doppio. Eppure molti lo ricordano per quell'episodio. “Questa storia mi perseguita ovunque vada – dice oggi – è conosciuta ovunque, non solo nei Balcani. È il simbolo della mia carriera tennistica”. Oggi più che mai, una storia che sarebbe bello rivedere. In un tennis di giocatori fin troppo seri, Zivojnovic fu in grado di sdrammatizzare un quarto di finale Slam. Se qualcuno dovesse fare altrettanto oggi, sarebbe ancora più bello. Significherebbe che non ci sono più limitazioni e distanziamento sociale. È già difficile che un tennista mangi un panino col pubblico, ma oggi sarebbe addirittura vietato. Noi ricordiamo con un sorriso il gesto di Zivojnovic e speriamo che un giorno si possa ripetere. Magari in un futuro neanche troppo lontano.