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AUSTRALIAN OPEN

Fogna-Sabbo: è un incontro tra due mondi

Sarà derby azzurro al secondo turno: dopo aver percorso sentieri diversi, Fabio Fognini e Salvatore Caruso si incrociano per la prima volta. Esperienza e qualità tecnica fanno pensare a un successo di Fognini, ma il ligure non può permettersi passaggi a vuoto: in quel caso, la puntualità e la preparazione del siciliano potrebbero fare la differenza.

Francesco Sessa
10 febbraio 2021

Sanremo e Avola si incontrano a Melbourne. Lo fanno dopo giri immensi, e il punto di contatto non può che essere un campo da tennis. E che campo. Il primo atto tra Caruso e Fognini va in scena direttamente in uno Slam, all’Australian Open. Ci è voluta l’altra parte del mondo per trovare un incastro tra due personalità che sembrano appartenere a universi agli antipodi. E non bastano i 1500 km di distanza tra il paese in provincia di Siracusa e la terra del Festival per spiegare la distanza che separa Salvatore e Fabio. Il ligure è il numero 17 della classifica ATP, è stato numero 9 e ha in bacheca un Masters 1000, a Montecarlo. Fabio ha estimatori ovunque e anche all’interno del circuito si è ritagliato il suo spazio.

Per anni è stato il volto del tennis italiano e ora prova a difendere il suo status dall’avanzata dei nuovi: quanto messo in mostra in ATP Cup, con due vittorie in singolare e una nel doppio insieme a Berrettini contro Thiem e Novak, è ammirevole. Talento e carattere sopra le righe, adrenalina pura con scariche che raggiungono livelli sublimi, da élite del tennis. “Fogna” è pathos, bellezza e qualche caduta, tutto e niente a seconda dei momenti. Contro Herbert al primo turno si è vista la miglior versione dal tennista allenato da Alberto Mancini: zero palle break concesse, gran peso da fondo campo, fiducia. Anche se le condizioni fisiche discutibili dell’avversario sono un fattore da tenere in considerazione.

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Fabio ha dalla sua il talento, un livello di gioco superiore e un’esperienza decennale negli Slam; Salvatore una preparazione fisica notevole e una presenza mentale che in certi momenti manca all’avversario.

Ha avuto vita facile anche Sabbo, Caruso, numero 78 del ranking. Vittoria in tre set contro un Laaksonen rinunciatario, con una scarsa presenza in campo e poca voglia di lottare per conquistare il secondo turno. Dopo le due sudate settimane di quarantena stretta a Melbourne, ci si aspettava di più dal finlandese naturalizzato svizzero. Salvatore, uomo che ha masticato tennis a tutti livelli e prototipo del giocatore da gavetta, ha una dote che non molti sanno utilizzare: difficilmente rende sotto il suo livello. Caratteristica che gli permette di sfruttare i sorteggi agevoli e di essere sempre lì, costantemente. Allo US Open si è trovato di fronte prima Duckworth e poi Escobedo: tabellone favorevole, il siciliano ha ringraziato ed è approdato al terzo turno con due vittorie in quattro set e in rimonta, crescendo dentro le partite e prendendo le misure nell’arco dei match.

Caruso conosce il tennis, ha un bagaglio che gli permette di affrontare qualunque novità adeguandosi a quello che ha di fronte. Le ha viste tutte. Nel terzo turno a Flushing Meadows si è trovato dall’altra parte della rete Rublev: pesantezza di palla sconosciuta a Sabbo, scioccato nel primo set ma non arrendevole e bravo a crescere nel secondo parziale. La sconfitta in tre set era nelle previsioni. Il primo turno con Laaksonen in Australia è stato un altro regalo del tabellone, Salvatore l’ha scartato senza foga ma stando attendo a non romperlo: solo qualche minuto di sbandamento a inizio secondo set, per il resto match controllato con ottima lucidità.

Salvatore Caruso si è già ottimamente disimpegnato allo Us Open

La palla di Fognini sarà un’altra novità per Caruso, il cui segreto sarà rimanere sempre con la testa nella partita. Fabio ha dalla sua il talento, un livello di gioco superiore e un’esperienza decennale negli Slam; Salvatore una preparazione fisica notevole e una presenza mentale che in certi momenti manca all’avversario. Il ligure dovrà giocare con continuità sui suoi massimi livelli per passare il turno senza patemi: più ci saranno passaggi a vuoto da parte di Fognini, più Caruso si costruirà occasioni. Il siciliano è paziente, costante, mentalmente sempre presente.

Se riuscirà a insinuarsi nella mente di Fognini, togliendo tranquillità all’avversario e sfruttando i cali, può essere una spina. Occhio alla diagonale di rovescio: “Sabbo” è solidissimo su quel lato, i cambi lungolinea del ligure possono essere una chiave interessante. Salvatore contro Fabio è un confronto tra personalità e storie che sembrano per certi versi incompatibili, un incastro che trova la sua realizzazione sul campo. Palcoscenico in cui tutto può succedere. Solo uno tra Fognini e Caruso vincerà, ma comunque vada sarà un bel momento per il tennis italiano. E un inedito da non perdersi.