Danno ai ricchi per togliere ai poveri!

CIRCUITO ATP

1 novembre 2021

Riccardo Bisti

Inversione di tendenza nella distribuzione dei montepremi. Sulla falsariga di quanto successo a Roma, anche a Parigi Bercy c'è un drastico abbassamento per chi perde ai primi turni, mentre dalle semifinali in poi si guadagnerà di più. Scelta politica? Effetto COVID: il prize money complessivo è simile a quello del 2013...

È iniziato il Masters 1000 di Parigi Bercy, tappa cruciale per definire gli ultimi due posti per le ATP Finals di Torino. Occhi puntati sul percorso di Jannik Sinner, protagonista di una lotta a distanza con Ruud, Hurkacz, Norrie e Auger Aliassime. Pochi, tuttavia, hanno notato l'ulteriore ribasso del montepremi. Lo scorso anno c'era stato un calo del 40% rispetto al 2019, ma all'epoca il torneo si giocò a porte chiuse ed eravamo nel pieno della pandemia. Quest'anno c'è un lento ritorno alla normalità, eppure il montepremi è calato di un ulteriore 17%. Incuriosisce, tuttavia, la distribuzione del montepremi. Per un lungo periodo, l'ATP ha cercato di dare una mano ai giocatori di seconda fascia, mantenendo più o meno inalterati i premi per chi perde ai primi turni, mentre erano stati tagliati quelli per il vincitore e per chi arriva in fondo.

Nel 2019, il montepremi complessivo aveva superato i 5 milioni di euro, salvo poi calare a poco più di 3. Il vincitore della passata edizione, Daniil Medvedev, aveva intascato 170.000 dollari in meno rispetto a quanto aveva guadagnato Marat Safin, vincitore nel 2000 (ben vent'anni prima). La tendenza a privilegiare gli sconfitti ai primi turni è rimasta viva fino alla primavera, quando c'è stata un'inversione di tendenza a partire dagli Internazionali BNL d'Italia. Gli sconfitti al primo turno di Roma hanno intascato 12.000 euro contro i 21.190 dell'anno prima, mentre il vincitore Rafa Nadal ne ha raccolti 245.085, circa 40.000 in più rispetto ai 205.200 vinti da Novak Djokovic nel 2020.

Perdendo al primo turno di Parigi Bercy, Federico Delbonis ha intascato 13.700 euro. L'anno scorso sarebbero stati 22.275

L'esempio romano è stato accolto dal Rolex Paris Masters, il cui montepremi complessivo è sceso a 2.603.700€, con un calo del 17,37% rispetto all'anno scorso (non tragga in inganno la cifra sul PDF del tabellone, superiore a 3 milioni, in cui è segnalato il total financial commitment). La distribuzione del montepremi è radicalmente abbassata per chi perde ai primi turni, con cali percentuali superiori al 35% fino agli ottavi, dopodiché i premi saranno superiori al 2020 soltanto a partire dalle semifinali. Il vincitore del torneo porterà a casa ben 336.000 euro, oltre 100.000 in più rispetto all'anno scorso, con una variazione percentuale del 49%. Si tratta di una scelta sorprendente, che torna a tutelare i più forti in un contesto – quello del tennis – laddove la piramide è molto ripida e i tennisti fuori dai top-100 ATP fanno fatica a raccogliere profitti.

Difficile comprendere le ragioni di questa scelta. Il vincitore di un torneo Masters 1000 è solitamente un giocatore affermato, per il quale alcune migliaia di dollari in più o in meno non fanno la differenza. Probabilmente ci sono ragioni politiche per spiegare una policy simile. Chissà cosa ne pensa la PTPA di Novak Djokovic e Vasek Pospisil, che si sta strutturando e vorrebbe spingere proprio nella direzione opposta. Quanto al torneo di Bercy, si tratta di un evento organizzato dalla federtennis francese: se sono riusciti a mantenere più o meno inalterato il montepremi del Roland Garros, per Bercy sono stati costretti a un ridimensionamento: basti pensare che il montepremi del 2021 sarà piu o meno uguale a quello del 2013. Nella speranza che il peggio sia alle spalle, la pandemia sta lasciando conseguenze abbastanza importanti sul piano economico. Probabilmente ci vorrà qualche anno per tornare ai livelli di un tempo.

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