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CURIOSITÀ

7 milioni di prize money in carriera, "ma gioco lo US Open perché devo guadagnare"

Sorprendente affermazione di Coco Vandeweghe: l'ex top-10, impegnata nel World Team Tennis, giocherà lo US Open perché ha bisogno di guadagnare dopo il lungo stop. “Non sono nelle condizioni di rinunciare”. Ma in carriera ha guadagnato 7 milioni e mezzo di dollari...

Riccardo Bisti
16 luglio 2020

C'è qualcosa che non torna. Ok, Coco Vandeweghe è un personaggio particolare e ha vissuto un calvario, travolta da gravi problemi fisici. Ma davvero – come dice – ha urgente bisogno di soldi? L'americana ha pronunciato la frase qualche giorno fa, alla vigilia dell'esordio nel World Team Tennis americano, in cui difende i colori dei San Diego Aviators. Il COVID-19 non ha risparmiato gli Stati Uniti: anzi, si tratta del Paese più colpito. Tuttavia, giocando in un'unica sede (il Greenbrier Resort in West Virginia) hanno risolto il problema degli spostamenti, peraltro garantendo un parziale accesso di pubblico. Coco ha partecipato al 23-16 con cui gli Aviators hanno battuto gli Orange County Breakers nella prima giornata. Ha giocato soltanto il doppio insieme a Nicole Melichar, ma si è parlato soprattutto di lei. Già, perché nonostante un signor palmares che l'ha vista entrare tra le top-10, due volte semifinalista Slam (Australian Open e Us Open 2017), ha dichiarato che giocherà lo Us Open “a tutti i costi” perché ha bisogno di denaro, a prescindere dai rischi di contagio che saranno ridotti, ma non certo eliminati.

Fa impressione, se non altro perché Coco ha intascato un prize money lordo di quasi 7 milioni e mezzo di dollari. E non c'è dubbio che anche gli sponsor abbiano contribuito, soprattutto nei momenti di massimo splendore. “In un anno normale, avrei già giocato una dozzina di tornei e circa 60 partite – ha detto l'americana – invece quest'anno ne ho giocate soltanto quattro”. Non è esattamente così, visto che nel solo singolare ha partecipato a sei tornei e giocato dieci match, con un prize money di circa 75.000 dollari. Ma è ferma da quattro mesi e si è potuta allenare solo a intermittenza. “Il mio club a Rancho Santa Fe ammette soltanto i soci, quindi per un po' ho cercato qualcuno che fosse in grado di palleggiare con me. Prima di allora, ho provato a intrufolarmi in qualche campo privato, nella speranza di trovare qualcuno che fosse in grado di ospitarmi. Nel periodo di lockdown l'ho fatto per tre volte a settimana, perché non è facile motivarsi e allenarsi quando non sai per cosa lo stai facendo”.

Coco Vandeweghe racconta la sua storia. E mostra anche il muro in cui giocava da piccola

"Ho bisogno di fare soldi e quindi giocare. Non credo di aver abbastanza voce in capitolo per poter dire di no"
Coco Vandeweghe

Quando le restrizioni si sono allentate, ha trovato uno scopo: presentarsi al top per il World Team Tennis, quest'anno in programma dal 12 luglio al 2 agosto. “Si tratta di una grande esibizione, è tutto più semplice e amichevole – continua la Vandeweghe – è l'evento ideale per riprendere il ritmo. Manca a tantissimi giocatori, siamo stati fermi a lungo. E anche se abbiamo provato ad allenarci, è stato diverso in ogni Paese. Da parte mia, sono stata fortunata perché a San Diego avevo un po' di spazio per muovermi e fare attività in mezzo alla natura”. Tutto normale, non fosse per quell'uscita sui soldi che lascia un po' perplessi. Quando le hanno chiesto se avrebbe giocato lo Us Open, ha detto di essere reduce da tre mesi di guadagno zero.

Ho bisogno di fare soldi e quindi giocare. Non credo di aver abbastanza voce in capitolo per poter dire di no”. Ok, il tennis è uno sport dispendioso e con una piramide dei guadagni molto ripida. Tuttavia, sorprende che la Vandeweghe senta la necessità di giocare. Si pensava che i 7.436.778$ guadagnati in carriera fossero un motivo sufficiente per darle, appunto, quella voce in capitolo. Oltre ai risultati già citati, ha vinto due titoli WTA e lo Us Open di doppio insieme ad Ashleigh Barty. Eppure, evidentemente, il denaro non basta mai. Torna in mente una vecchia frase di Sara Errani, che una decina d'anni fa (prima del suo boom, ma comunque stabilmente tra le top-50 WTA) diceva di non aver ancora raggiunto il break-even tra le spese e i guadagni. Evidentemente è così anche per l'americana, reduce da un calvario di infortuni.

"A volte il tennis può essere duro, ma quando te lo tolgono capisci quanto vale. Mi era stato tolto da un giorno all'altro, quindi sono grata di poter impugnare di nuovo una racchetta" Coco Vandeweghe

  • 7.436.778 $
    Il prize money guadagnato in carriera da Coco Vandeweghe. L'americana è stata n.9 WTA e vanta due semifinali Slam, entrambe colte nel 2017: Australian Open e Us Open.

Nel dicembre 2018, il suo sistema nervoso centrale è andato in tilt, innescando un forte dolore al piede destro. Non era in grado di sopportare il contatto con qualsiasi oggetto: Complex Regionale Pain Syndrome (CRPS), condizione cronica che colpisce un braccio o una gamba dopo un infortunio. Non esistono cure specifiche, ma soltanto un processo di desensibilizzazione per abituare di nuovo l'arto al contatto con corpi esterni. Ha raccontato di aver vissuto da eremita, imparando da zero gesti quotidiani come camminare, correre e scattare. Per una persona vivace come lei, tipica americana un po' spaccona, è stata dura. Al punto da rinunciare agli inviti dei suoi amici. Dopo nove mesi di pausa, anche nel 2019 il World Team Tennis aveva sancito la ripresa. Non è stato facile, poiché si è tolta qualche soddisfazione soltanto nel circuito ITF.

Attualmente è numero 198 WTA, ben lontana dalla nona posizione colta nel gennaio 2018. “Ho dovuto regolare il mio ego, perché al momento dell'infortunio ero tra le migliori e non giocavo certi tornei da 5-6 anni. Devi abituarti a piccole cose che magari avevi dimenticato”. L'allusione è ai tornei senza raccattapalle, senza le comodità riservate a una top-player. Le difficoltà l'hanno aiutata a maturare, ha imparato ad apprezzare piccole folle e il desiderio di giocare a tennis per se stessa, e non per migliaia di persone. “A volte il tennis può essere duro, ma quando te lo tolgono capisci quanto vale. Mi era stato tolto da un giorno all'altro, quindi sono grata di poter impugnare di nuovo una racchetta”. I sogni e le sparate di qualche anno fa (“Punto a diventare la n.1 del mondo”) sono un lontano ricordo, destinato a non tornare. Adesso Coco ha ben altri obiettivi. Sembra incredibile, ma ha ancora bisogno di soldi. E il modo più efficace per guadagnarli è giocare a tennis.